Donald Trump in Tribunale per l’Immunità Presidenziale: Corte d’Appello Valuta le Accuse Post-Elezioni 2020
9 Gen 2024 - Mondo
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente espresso su Truth, un social network, la sua convinzione che se non otterrà l’immunità, nemmeno l’ex vicepresidente Joe Biden la otterrà, aggiungendo che “Joe sarebbe maturo per essere incriminato”.
La Battaglia Legale di Trump
Oggi, una Corte d’Appello discute se Trump sia immune dall’accusa di aver ordito un complotto per rovesciare i risultati delle elezioni del 2020. Per questo motivo, Trump ha lasciato il suo golf club di Sterling, in Virginia, per recarsi al tribunale di Washington. I suoi legali chiedono l’archiviazione delle accuse, sostenendo l’immunità esecutiva dell’ex presidente.
Trump Presente all’Udienza
Trump ha deciso di essere presente all’udienza, una mossa che gli osservatori ritengono sia dettata dall’intenzione di sfruttare l’occasione mediatica in vista delle primarie in Iowa del 15 gennaio. Mike Davis, un consigliere della sua campagna elettorale, ha commentato a NBC News che i tentativi dei democratici di legare Trump a questioni giudiziarie stanno avendo l’effetto opposto, paragonandolo a Nelson Mandela.
Arrivo di Trump in Tribunale
Trump è arrivato in tribunale con un corteo di auto, entrando direttamente nel garage dell’edificio che ospita le corti d’Appello, senza rilasciare dichiarazioni. Il palazzo di giustizia è stato blindato e non si è registrata la presenza di una folla di curiosi.
Argomenti in Tribunale
Gli argomenti sono stati dibattuti dal legale di Trump, John Sauer, e dal rappresentante del procuratore speciale Jack Smith, James Pearce. I legali di Trump sostengono che l’ex presidente goda di immunità completa per ogni “azione ufficiale” condotta durante il suo mandato, incluso il periodo successivo al voto del novembre 2020.
La Posizione dei Legal di Trump
I legali di Trump hanno affermato che un’eventuale incriminazione minaccerebbe di avviare un ciclo di recriminazioni e persecuzioni politicamente motivate, violando i fondamenti della Repubblica. Essi sostengono che Trump sia rimasto “all’interno del perimetro” delle sue responsabilità presidenziali.
La Risposta dell’Ufficio del Procuratore Speciale
L’ufficio del procuratore speciale Jack Smith ha contestato le rivendicazioni di immunità di Trump, sostenendo che l’immunità presidenziale per gli atti ufficiali si limiti alle cause civili e non possa essere estesa a quelle penali. Hanno citato il caso di Richard Nixon, che chiese e ottenne la grazia dopo le sue dimissioni, come prova del consenso legale sul fatto che un ex presidente possa essere processato una volta terminato il mandato.