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Ungheria Pone Condizioni per il Sostegno Finanziario all’Ucraina, mentre si Profila un Piano B

11 Gen 2024 - Europa

Ungheria Pone Condizioni per il Sostegno Finanziario all’Ucraina, mentre si Profila un Piano B

La revisione del bilancio pluriennale dell’Unione Europea ha incluso una dotazione cruciale per fornire assistenza finanziaria all’Ucraina tra il 2024 e il 2027. Questo sostegno è destinato a colmare il crescente deficit pubblico del Paese, sostenere i servizi essenziali e finanziare gli sforzi di ricostruzione. Tuttavia, il piano originale della Commissione ha subito un rallentamento a causa del veto esercitato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán durante l’ultima riunione del Consiglio europeo a dicembre 2023.

Il Veto dell’Ungheria e le Prossime Riunioni UE

Il veto di Orbán ha impedito l’attivazione dello strumento di sostegno, che avrebbe dovuto essere già operativo. I leader dell’Unione Europea si riuniranno nuovamente il primo febbraio, mentre gli ambasciatori lavorano per preparare il terreno in vista di un’intesa.

Le Richieste dell’Ungheria: Suddivisione e Estensione dei Fondi

L’Ungheria sembra ora disposta ad approvare il pacchetto di sostegno, ma con condizioni specifiche. La prima richiesta è quella di suddividere il sostegno in quattro tranche annuali da 12,5 miliardi di euro ciascuna, il che permetterebbe a qualsiasi capo di governo di bloccare gli aiuti in futuro. La seconda richiesta riguarda l’estensione del termine per l’utilizzo dei fondi del piano Next GenerationEU, attualmente fissato ad agosto 2026.

Conflitti e Compromessi: La Situazione del Pnrr Ungherese

Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ungherese, bloccato dalla Commissione a causa di preoccupazioni legate a corruzione e conflitti di interesse, è al centro delle richieste di Budapest. Orbán ha denunciato la situazione come un “ricatto finanziario”, chiedendo che i fondi siano rilasciati all’Ungheria prima di istituire il fondo per l’Ucraina.

Reazioni e Impressioni Diplomatiche

Nonostante le critiche, soprattutto dalla Germania, il fatto che l’Ungheria presenti proposte alternative suggerisce un’atmosfera più costruttiva. Gli ambasciatori hanno approvato un “mandato negoziale parziale” per avviare colloqui formali, ma le decisioni concrete saranno prese solo nel vertice di febbraio.

Possibili Soluzioni e il Piano B della Commissione

Se non si raggiungerà un accordo, la Commissione potrebbe dover progettare un sistema alternativo per supportare l’Ucraina, con il consenso di 26 Paesi su 27. Orbán ha mostrato una certa apertura verso questa possibilità, suggerendo che il “piano B” della Commissione potrebbe in realtà allinearsi con le preferenze dell’Ungheria.

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