L’UE sfida l’Ungheria su Stato di diritto e sovranità
8 Feb 2024 - Europa
L’Unione europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Ungheria, guidata da Viktor Orban, per una legge ritenuta eccessivamente sovranista. Questa normativa, che prevede la creazione di un ufficio per la difesa della sovranità, è accusata di poter danneggiare gravemente la democrazia ungherese. Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea, ha espresso preoccupazione per il dipartimento incaricato di indagare le attività svolte da soggetti stranieri in Ungheria, specialmente se ritenute a favore di altri Stati o entità.
Le implicazioni sulla democrazia e le elezioni
La legge contestata mira a indagare sulle attività finanziarie esterne con la presunzione che questi fondi possano influenzare l’esito delle elezioni o la volontà degli elettori. La Commissione europea considera queste misure contrarie alla legislazione europea, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati personali, i diritti elettorali, la libertà di espressione e di informazione, la libertà di associazione, e il diritto al rispetto della vita privata e familiare.
Una risposta rapida dell’UE
La Commissione europea ha agito con rapidità, avviando la procedura d’infrazione a meno di due mesi dall’adozione della legge da parte del parlamento ungherese. Questo intervento segue gli avvertimenti della commissaria per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness, che aveva assicurato l’impegno dell’UE a intervenire in caso di violazioni del diritto unionale.
Il caso Ilaria Salis e le condizioni carcerarie
La procedura d’infrazione arriva in un contesto di crescente attenzione verso l’Ungheria, anche per le condizioni carcerarie di Ilaria Salis, la maestra italiana accusata di aggressione a Budapest. La Commissione ha promesso di verificare la situazione, evidenziando come le condizioni di detenzione debbano rispettare i diritti fondamentali secondo la carta dei diritti fondamentali dell’UE e gli standard del Consiglio d’Europa.
L’Ungheria di Viktor Orban rimane sotto stretta osservazione dell’Unione europea, che con questa procedura d’infrazione ribadisce il proprio impegno a difendere i principi di stato di diritto e democrazia all’interno dei suoi stati membri.