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Proposta di Esenzione IRPEF: Svolta per gli Agricoltori, Ma le Proteste Continuano

14 Feb 2024 - Italia

Proposta di Esenzione IRPEF: Svolta per gli Agricoltori, Ma le Proteste Continuano

Un Emendamento a Favore degli Agricoltori

Il governo ha proposto un emendamento significativo volto a sostenere gli agricoltori, introducendo una franchigia per esentare dal pagamento dell’IRPEF i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro. Inoltre, per i redditi compresi tra i 10.000 e i 15.000 euro, è prevista una riduzione del 50% dell’imposta da pagare. Questa misura, frutto del lavoro congiunto dei ministri Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida, del vice ministro Maurizio Leo e di altri esponenti del governo, mira a offrire un sostegno concreto agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti, sia individuali che associati in società semplice.

La Determinazione alla Protesta

Nonostante l’introduzione di questo emendamento, che supera le aspettative di molti, gli agricoltori hanno deciso di continuare la loro mobilitazione. La creazione di una nuova sigla, i Movimenti Agricoli Federati (Maf), che unisce rappresentanti di 12 regioni, segnala una volontà di protesta organizzata e unitaria. Questo movimento, nato dalla necessità di una rappresentanza condivisa, sottolinea l’intenzione degli agricoltori di mantenere alta l’attenzione sulle loro richieste, nonostante le concessioni ricevute.

La Mobilitazione Continua

La protesta degli agricoltori si estende oltre la proposta di emendamento, con presidi e manifestazioni programmate in diverse parti d’Italia, inclusa la capitale. L’arrivo di un centinaio di trattori da varie regioni a Roma, e le manifestazioni previste al Circo Massimo e nelle province di Brindisi e Bari, evidenziano la determinazione degli agricoltori a far sentire la loro voce. Queste azioni, pur non volendo specificare le singole proteste, dimostrano una chiara intenzione di non arrendersi fino al raggiungimento di condizioni più favorevoli per il settore agricolo.

In sintesi, nonostante l’emendamento proposto dal governo rappresenti un passo avanti per gli agricoltori, la decisione di proseguire con la protesta sottolinea una richiesta di maggiore attenzione e sostegno per il settore. Gli agricoltori, uniti sotto nuove sigle di rappresentanza, continuano a lottare per i loro diritti, evidenziando la necessità di ulteriori misure a loro favore.

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