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Guerra a Gaza: Crollo Storico del Pil Israeliano, Economia in Caduta Libera

21 Feb 2024 - Mondo

Guerra a Gaza: Crollo Storico del Pil Israeliano, Economia in Caduta Libera

La guerra a Gaza sta avendo ripercussioni significative sull’economia di Israele, con un calo drastico del Pil che evidenzia le sfide economiche affrontate dal paese in seguito al conflitto.

Calo del Pil e Impatto Economico

Nell’ultimo trimestre, l’economia israeliana ha registrato un calo del Pil quasi del 20%, una contrazione ben oltre le aspettative degli analisti e significativamente più marcata rispetto al calo del 5,2% rispetto al trimestre precedente. Questa brusca frenata, con una discesa del 19,4%, si è verificata in modo repentino, principalmente a causa della mobilitazione di 300.000 riservisti israeliani richiamati per combattere dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che hanno lasciato il proprio posto di lavoro e le loro attività.

Restrizioni al Movimento dei Lavoratori Palestinesi

Le severe restrizioni imposte da Israele al movimento dei lavoratori palestinesi dalla Cisgiordania hanno ulteriormente aggravato la situazione, colpendo duramente il settore edile con una carenza di manodopera e causando un crollo degli investimenti fissi delle imprese del 67,8%.

La Spesa Pubblica Cresce, i Consumi Calano

Nonostante il calo del Pil, la spesa pubblica ha visto un’impennata dell’88% nei tre mesi successivi allo scoppio della guerra, mentre i consumi sono diminuiti del 27%. Anche le importazioni e le esportazioni hanno subito un forte calo, rispettivamente del 42% e del 18%.

Prospettive Economiche e Decisioni di Politica Monetaria

Le prospettive economiche per Israele non sono incoraggianti, con stime che prevedono un costo del conflitto di circa 255 miliardi di shekel (70,3 miliardi di dollari) entro la fine del 2025. La banca di Israele ha già ridotto le stime di crescita e l’inflazione sta rallentando, segnali di un possibile indebolimento dell’attività economica. La prossima decisione sui tassi di interesse, prevista per il 26 febbraio, sarà cruciale per indirizzare le politiche future, con gli analisti che prevedono cautela da parte dei responsabili politici per mantenere la stabilità finanziaria.

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