File riservati su Messina Denaro offerti a Corona: arrestati un carabiniere e un politico
20 Lug 2023 - Italia
Spionaggio e ricettazione
Un caso di spionaggio e ricettazione ha scosso il mondo della cronaca nera in Italia. Due persone sono state arrestate con l’accusa di aver tentato di vendere a Fabrizio Corona, noto fotografo e personaggio mediatico, dei file riservati sulle indagini relative alla cattura di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra arrestato il 16 gennaio 2023 dopo 28 anni di latitanza.
I due arresti
I due arrestati sono Luigi Pirollo, un maresciallo dei carabinieri, e Giorgio Randazzo, un consigliere comunale di Mazara del Vallo, la città natale di Messina Denaro. Secondo la ricostruzione dei magistrati della procura di Palermo, Pirollo avrebbe sottratto dagli archivi informatici dell’Arma dei Carabinieri 768 file suddivisi in 14 cartelle contenenti materiale coperto da segreto istruttorio, tra cui interrogatori, accertamenti, file audio, segnalazioni anonime e documenti forniti da collaboratori di giustizia. Randazzo avrebbe poi contattato Corona tramite WhatsApp e gli avrebbe proposto di acquistare il materiale per uno “scoop pazzesco” sul boss mafioso.
Corona e Pisto
Corona, tuttavia, si sarebbe accordato con il giornalista Moreno Pisto, direttore del magazine online Mow. nel consegnare il materiale scottante nelle mani delle forze dell’ordine. Pisto avrebbe poi consegnato una copia dei file alle autorità competenti, dando così il via all’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.
Corona è comunque indagato per tentata ricettazione, mentre Pirollo è accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio e Randazzo di ricettazione. Pirollo e Randazzo si trovano agli arresti domiciliari in attesa di essere interrogati.
Perplessità sulla sicurezza delle informazioni sensibili
Il caso ha sollevato molte perplessità e preoccupazioni sul livello di sicurezza delle informazioni sensibili relative alle indagini antimafia e sul rischio di infiltrazioni e corruzione all’interno delle forze dell’ordine.
Il materiale sottratto da Pirollo potrebbe infatti contenere elementi utili per individuare i favoreggiatori della lunga latitanza di Messina Denaro e per ricostruire la sua rete criminale.