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La Rivolta degli Agricoltori Europei: Tra Proteste e Richieste di Cambiamento

27 Feb 2024 - Europa

Dalla Polonia a Bruxelles, il Settore Primario Sfida le Politiche Ecologiste e il Libero Scambio per la Salvaguardia dei Redditi

La Rivolta degli Agricoltori Europei: Tra Proteste e Richieste di Cambiamento

Gli agricoltori di tutta Europa stanno alzando la voce contro le politiche ecologiste che, a loro dire, stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo. La loro protesta ha trovato eco nelle strade di Bruxelles, cuore pulsante delle decisioni europee, dove hanno portato i loro trattori in un simbolo di sfida e richiesta di ascolto.

La Protesta Arriva a Bruxelles

La scelta di portare i trattori a Rue de la Loi, arteria vitale di Bruxelles, non è casuale ma un chiaro messaggio al potere europeo. Gli agricoltori, con oltre 900 trattori secondo le stime della polizia belga, hanno voluto far sentire la loro presenza e la loro protesta nel cuore decisionale dell’Unione Europea, in concomitanza con il consiglio dei ministri dell’agricoltura dei Paesi UE.

Le Richieste degli Agricoltori

Gli agricoltori chiedono un cambio di rotta nelle politiche di libero scambio e di deregolamentazione del mercato, considerate le principali cause di redditi troppo bassi per chi lavora nel settore primario. La loro battaglia si concentra sulla necessità di garantire un reddito dignitoso, attraverso la fissazione di prezzi equi e la sospensione di alcune norme ambientali percepite come dannose per la produttività.

La Critica alle Politiche Ecologiste

La semplificazione amministrativa e la sospensione di norme ambientali introdotte dalla Commissione Europea sono viste come un passo avanti, ma non sufficienti. Gli agricoltori puntano il dito contro le politiche ecologiste, sostenute da figure come Greta Thunberg, che a loro avviso stanno compromettendo la competitività e la sopravvivenza del settore agricolo europeo.

Occhi puntati sulla Polonia e l’Accordo con il Mercosur

La Polonia rappresenta uno dei fronti più caldi di questa protesta, con gli agricoltori che temono la concorrenza sleale derivante dagli accordi di libero scambio, come quello con l’Ucraina o il paventato accordo con il Mercosur. Queste intese internazionali sono viste come una minaccia diretta ai redditi degli agricoltori, costretti a competere con prodotti provenienti da mercati meno regolamentati.

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