Donzelli condanna l’Elogio per la Brigatista
5 Mar 2024 - Italia
La legittima condanna dell'elogio di Di Cesare alla Brigatista Balzerani riflette la tensione tra memoria storica e valori contemporanei
La controversia che ha coinvolto Donatella Di Cesare, nota filosofa e docente presso l’Università La Sapienza di Roma, e Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, solleva questioni profonde sul ruolo della memoria, degli ideali e della loro trasmissione in ambito accademico.
Il Post Che Ha Scatenato il Dibattito
La vicenda si apre con un post su X da parte di Donatella Di Cesare, in memoria di Barbara Balzerani, ex membro delle Brigate Rosse coinvolta nel rapimento di Aldo Moro e mai pentitasi pubblicamente per le azioni compiute. Nel suo post, Di Cesare afferma: “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna”, esprimendo un sentimento di vicinanza ideologica e personale nonostante la diversità dei percorsi intrapresi.
La Risposta di Donzelli
La reazione di Giovanni Donzelli non si è fatta attendere. Attraverso un post su X, accompagnato dallo screenshot del messaggio di Di Cesare, Donzelli ha espresso indignazione e sconcerto per le parole della filosofa, criticando la scelta di commemorare una figura controversa come Balzerani e mettendo in discussione l’opportunità di trasmettere tali ideali agli studenti dell’Università La Sapienza. “Non sono queste le idee che non si cancellano da insegnare alla Sapienza”, ha commentato Donzelli, ponendo l’accento sul valore degli insegnamenti impartiti all’interno delle istituzioni educative e sul messaggio che queste dovrebbero trasmettere.
Memoria e Pedagogia: Un Dibattito Aperto
Il confronto tra Di Cesare e Donzelli riapre il dibattito su quali siano le idee che meritano di essere ricordate e insegnate, soprattutto in contesti accademici dove la formazione delle giovani menti assume una connotazione di fondamentale importanza. La questione tocca temi delicati come la memoria storica, la libertà di espressione e il ruolo dell’educazione nel modellare la coscienza collettiva e individuale.
Una Riflessione Necessaria
La polemica sollevata dallo scambio tra Di Cesare e Donzelli invita a una riflessione più ampia sulle responsabilità degli intellettuali e degli educatori nel plasmare il discorso pubblico. Mentre la libertà accademica rimane un pilastro fondamentale della ricerca e dell’insegnamento, il caso evidenzia la tensione esistente tra questa libertà e l’esigenza di una guida etica che orienti la trasmissione del sapere alle nuove generazioni. In una società sempre più polarizzata, il dibattito su quale memoria coltivare e quali ideali trasmettere rimane aperto, testimonianza della complessità del tessuto sociale e culturale contemporaneo.
Ma davvero @DiDonadice ha fatto questo Post (poi cancellato per vigliaccheria) per ricordare la terrorista rossa che con le BR rapì Moro e senza mai pentirsi rivendicò l’omicidio di Lando Conti?
Non sono queste le idee che non si cancellano da insegnare alla #Sapienza… pic.twitter.com/trTlOWANdd— Giovanni Donzelli (@Donzelli) March 4, 2024