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Accordo Ue sui migranti: via libera a rimpatri rapidi e confini sicuri

18 Ott 2024 - Europa

L'Italia guida la svolta a destra in Europa: centri di accoglienza esterni e accelerazione delle procedure di rimpatrio al centro del nuovo piano UE per fermare i flussi migratori irregolari.

Accordo Ue sui migranti: via libera a rimpatri rapidi e confini sicuri

Un Consiglio Europeo cruciale: gestione migratoria e sicurezza dei confini

Il Consiglio Europeo del 17 ottobre 2024 ha sancito una svolta decisiva nella gestione dei flussi migratori all’interno dell’Unione Europea. Il tema, spesso considerato troppo divisivo in passato, è diventato centrale grazie alla pressione esercitata da alcuni Stati membri, in particolare l’Italia. La premier Giorgia Meloni ha guidato le discussioni promuovendo una linea politica basata su rimpatri più rapidi e un rafforzamento del controllo alle frontiere esterne, in sinergia con accordi bilaterali come quello con l’Albania. Durante il summit, è emerso chiaramente come il clima politico in Europa sia cambiato dopo le elezioni europee, con una spinta crescente verso soluzioni più rigide e pragmatiche.

Il “modello Albania” come esempio per la gestione esterna

Uno degli elementi chiave dell’accordo raggiunto riguarda la creazione di centri di accoglienza e gestione dei migranti fuori dai confini dell’Unione Europea. Il “modello Albania” è stato indicato come un esempio di successo, che potrebbe essere replicato in altri Paesi non appartenenti all’UE. Questo accordo prevede che i migranti vengano trasferiti in Albania per essere identificati e gestiti, alleggerendo così il carico sui Paesi europei. Tale approccio, sostenuto da Paesi come l’Olanda e la Danimarca, rappresenta una significativa evoluzione nella strategia di gestione migratoria, volta a limitare il numero di arrivi irregolari nell’Unione.

Rimpatri accelerati: una direttiva urgente

Un altro punto focale del summit è stato l’accelerazione delle procedure di rimpatrio per i migranti irregolari. I leader europei hanno concordato sulla necessità di una direttiva urgente che semplifichi i processi di rimpatrio, rafforzando la cooperazione con i Paesi di origine e garantendo che chi non ha diritto alla protezione internazionale venga rapidamente rimandato indietro. Questa misura è vista come essenziale per ridurre la pressione sui sistemi di asilo europei e migliorare l’efficienza della gestione migratoria.

Contrasti tra gli Stati membri

Nonostante il consenso su molte delle nuove misure proposte, alcuni Paesi hanno espresso riserve significative. Francia e Belgio, in particolare, hanno mostrato scetticismo verso l’idea di esternalizzare la gestione dei migranti in Paesi come l’Albania. Tali nazioni preferiscono una maggiore solidarietà interna all’UE, basata su una redistribuzione più equa dei richiedenti asilo. Tuttavia, la linea più dura promossa dall’Italia sembra guadagnare terreno, con il supporto di una crescente coalizione di Paesi che chiedono una gestione più efficace e severa dei flussi migratori.

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