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Allerta USA: Imminente Ritorsione dell’Iran Contro Israele

11 Apr 2024 - Mondo

Dopo il devastante attacco al suo consolato in Siria, l'Iran sembra muovere verso una risposta imminente contro Israele. Tra strategie di rappresaglia indirette e minacce dirette, il Medio Oriente si trova nuovamente sull'orlo di una crisi che potrebbe avere ripercussioni globali.

Allerta USA: Imminente Ritorsione dell’Iran Contro Israele

Allerta dall’intelligence USA: un attacco imminente?

Secondo le valutazioni dell’intelligence statunitense, condivise con le autorità israeliane, un grave attacco missilistico o con droni da parte dell’Iran o dei suoi alleati è considerato imminente. Questo allarme ha portato a una collaborazione stretta tra gli Stati Uniti e Israele nella pianificazione della difesa e nella condivisione delle informazioni di intelligence. Questa cooperazione sottolinea la gravità percepita della minaccia e la determinazione a contrastare ogni possibile attacco.

La strategia dei proxy iraniani

Sebbene l’allerta sia alta, alcune analisi dell’intelligence USA, come quelle riportate dalla CNN, suggeriscono che l’Iran potrebbe optare per una strategia indiretta, facendo leva sui gruppi che sostiene nella regione per eseguire attacchi contro Israele. Questo approccio sarebbe in linea con la volontà di Teheran di evitare una diretta escalation militare, temendo le potenziali risposte da parte di Israele o degli Stati Uniti. Questa tattica di utilizzare i cosiddetti “proxy” riflette una strategia mirata a mantenere una certa distanza dall’azione diretta, pur cercando di infliggere danni al nemico.

Il ruolo dei proxy nell’attuale conflitto

L’Iran ha storicamente utilizzato i proxy come strumento di influenza geopolitica nel Medio Oriente, sostenendo vari gruppi per estendere la propria influenza e perseguire i propri obiettivi regionali senza un coinvolgimento diretto. Questi gruppi includono Hezbollah in Libano, le milizie sciite in Iraq e i gruppi palestinesi a Gaza, tra gli altri. Attraverso questi proxy, l’Iran può esercitare pressione su Israele e sui suoi alleati, mantenendo al contempo una certa distanza dalle azioni militari dirette, che potrebbero innescare una risposta più ampia da parte della comunità internazionale.

Perché l’Iran usa i proxy?

L’uso dei proxy offre all’Iran diversi vantaggi strategici. Innanzitutto, permette a Teheran di negare qualsiasi coinvolgimento diretto negli attacchi, complicando così gli sforzi internazionali di attribuzione e reazione. In secondo luogo, questa strategia consente all’Iran di proiettare la propria potenza in aree chiave del Medio Oriente, sostenendo i propri interessi senza il rischio di un coinvolgimento militare aperto. Infine, l’utilizzo dei proxy consente all’Iran di testare le capacità e le reazioni di Israele e dei suoi alleati, adattando di conseguenza le proprie tattiche e strategie.

La dura promessa di Khamenei

In questo contesto di crescente tensione, le parole del leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, hanno riacceso le preoccupazioni. Promettendo ritorsioni dirette contro Tel Aviv, Khamenei ha condannato le azioni di Israele, soprattutto quelle a Gaza, che hanno suscitato la sua ira e quella di molti musulmani durante il Ramadan. La risposta israeliana, espressa dal ministro degli Esteri Israel Katz, è stata inequivocabile: qualsiasi attacco originato dal suolo iraniano troverà una risposta diretta da parte di Israele.

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