Anno Giudiziario 2024: Emergenza Giustizia
28 Gen 2024 - Italia
Il quadro che emerge dall’avvio dell’anno giudiziario nelle 26 Corti di Appello territoriali evidenzia la criticità primaria del numero di magistrati impegnati. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato a Brescia l’obiettivo di colmare il deficit sul numero delle toghe entro il 2026.
Le criticità nelle Corti di Appello
Diverse Corti, tra cui Roma, segnalano la carenza di giudici rispetto al numero crescente di reati. La situazione si riflette in numeri preoccupanti di magistrati mancanti in varie città come Firenze, Trieste e Sicilia, con il record negativo della Procura di Agrigento.
Reazioni alle riforme nel processo penale e civile
Durante le cerimonie, è emersa l’opposizione delle toghe al “continuo cambio di leggi” nel contesto delle riforme. Si sottolinea la necessità di una visione organica delle leggi e la critica al carattere “bulimico” delle riforme, senza considerare le esigenze ordinarie e straordinarie.
Aumento del crimine minorile e emergenza carceri
I distretti segnalano un aumento dei reati predatori, come rapine, e coinvolgimento di minori in attività criminali. Nel capitolo delle carceri, si evidenzia l’indecoroso degrado in cui versano, con un tasso di affollamento medio del 119,2% nel Lazio e un aumento delle presenze del 6,4% rispetto all’anno precedente.
Fronte dei reati di genere e femminicidi
Emergenza femminicidi in Abruzzo, con il tasso più alto d’Italia. Crescono i reati di genere come maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali e atti persecutori. Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicola, sottolinea la necessità di affrontare le cause culturali dei femminicidi.
Riforme processuali civili e penali
Le riforme processuali civili e penali varate dal legislatore per ridurre i tempi dei processi sono criticate per la loro incessante frenesia. Il processo civile è descritto come un “cantiere continuo di riforme,” mentre nel processo penale si richiede una visione più efficace e meno “bulimica.”
Situazione nelle Corti di Appello specifiche
Roma: Il presidente della Corte di Appello, Giuseppe Meliadò, evidenzia il nodo critico della mancanza di giudici rispetto al numero crescente di reati.
Firenze: Il presidente della Corte d’Appello, Alessandro Nencini, denuncia la mancanza di 16 magistrati nel tribunale, segnalando il rischio paralisi e la chiusura di alcuni servizi.
Criminalità organizzata e lotta alla mafia
Il procuratore generale di Palermo, Lia Sava, sottolinea la fluidità di Cosa Nostra e l’importanza di mantenere la vigilanza sulla violenza per mantenere credibilità. Si evidenzia anche un significativo turn over tra arrestati che entrano e escono dal carcere, generando allarme.
Conclusioni sulla situazione generale
Il presidente della Corte d’Appello di Catania, Filippo Pennisi, conclude sottolineando i risultati ottenuti con risorse ridotte e la necessità di dotare gli uffici giudiziari dei mezzi necessari per garantire la ragionevole durata dei processi.