Austria, Stocker nuovo cancelliere: l’FPÖ vince ma resta fuori dal governo
4 Mar 2025 - Europa
Christian Stocker ha giurato alla guida di un governo di coalizione tra ÖVP, SPÖ e NEOS. Escluso l’FPÖ di Kickl, vincitore delle elezioni. Un’operazione politica per fermare l’avanzata della destra patriottica?

L’Austria ha un nuovo cancelliere: Christian Stocker, 64 anni, ha prestato giuramento lunedì 3 marzo, guidando un governo di coalizione che esclude il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), vincitore delle elezioni dello scorso settembre. L’alleanza tra il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), i Socialdemocratici (SPÖ) e i liberali NEOS segna una svolta politica controversa, con un esecutivo che si forma dopo cinque mesi di trattative per evitare l’ascesa della destra patriottica al potere.
Un governo costruito per fermare l’FPÖ
Le elezioni del settembre 2024 avevano visto il trionfo dell’FPÖ di Herbert Kickl con il 28,8% dei voti, confermando il crescente consenso per le forze politiche critiche nei confronti dell’establishment europeo e delle politiche migratorie lassiste. Tuttavia, i tentativi di Kickl di formare una coalizione con l’ÖVP si sono arenati a causa della posizione fortemente filoeuropea di quest’ultimo e del rifiuto di discostarsi dalla linea atlantista dominante.
Il risultato è stato la formazione di un’alleanza tra l’ÖVP, ormai lontano dalle sue radici conservatrici, il centrosinistra dell’SPÖ e i liberali globalisti dei NEOS. Questo governo, il primo tripartitico in Austria dalla fine degli anni ’40, è il frutto di un’operazione politica che ha visto un forte coinvolgimento delle élite europee per mantenere l’Austria allineata ai dogmi di Bruxelles e della NATO.
Chi è Christian Stocker?
Stocker, avvocato di 64 anni, è stato deputato dal 2019 e segretario generale dell’ÖVP dal 2022. Figura poco nota fino a pochi mesi fa, ha assunto la guida del partito in seguito alle dimissioni dell’ex cancelliere Karl Nehammer, dimessosi a gennaio dopo il fallimento dei negoziati con Kickl. La sua improvvisa ascesa evidenzia il ruolo delle manovre interne al partito per evitare una svolta sovranista.
Stocker ha espresso posizioni in linea con Bruxelles e Washington, riaffermando il sostegno all’Unione Europea e mantenendo una linea dura contro la Russia, segnando una netta distanza da Kickl, che aveva promosso un approccio più autonomo per l’Austria.
Le priorità del governo: immigrazione, tasse e restrizioni
Il programma di governo include misure restrittive sui richiedenti asilo, ma senza una reale inversione di tendenza rispetto al passato. Tra le promesse figurano anche una revisione delle leggi sugli affitti e una tassa sulle banche per ridurre il deficit. Tuttavia, molti analisti ritengono che le tensioni tra i tre partiti, con visioni economiche e sociali divergenti, possano rendere il governo instabile.
Un’occasione mancata per il cambiamento?
Con questa alleanza, il sistema politico austriaco ha scelto di escludere la prima forza politica del paese, preferendo una coalizione di compromesso che appare fragile e distante dal sentire popolare. L’FPÖ, relegato all’opposizione nonostante la vittoria elettorale, continuerà a rappresentare l’unica alternativa per chi chiede un’Austria più sovrana e meno vincolata ai diktat europei. Il tempo dirà se questa manovra delle élite sarà sostenibile o se il malcontento popolare porterà a nuove sorprese politiche.