Autonomia Differenziata: La Battaglia delle Regioni Contro la Riforma che Cambierà l’Italia!
5 Lug 2024 - Italia
Le regioni si preparano a contrastare la riforma di Calderoli. Strategia comune e possibili ricorsi alla Corte Costituzionale, mentre l'opposizione critica duramente. Scopri le mosse in gioco e cosa potrebbe accadere entro settembre.
A partire dall’8 luglio, le regioni italiane inizieranno a confrontarsi con la riforma dell’autonomia differenziata. Il primo incontro avverrà in Campania, seguito il 9 luglio dall’Emilia Romagna. Successivamente, Toscana, Puglia e Sardegna, con il supporto del Movimento 5 Stelle guidato da Alessandra Todde, seguiranno a ruota. Queste regioni hanno sviluppato una strategia comune per contrastare la proposta di Calderoli.
Strategie di Contrasto
Sono stati elaborati due testi distinti dalle cinque regioni: uno che mira a un abrogazione totale della legge e un altro che propone modifiche parziali per bloccare la riforma. I consigli regionali mirano a evitare la necessità di un referendum raccogliendo voti in anticipo. I testi devono essere presentati entro il 30 settembre, una scadenza stringente.
Ricorso alla Corte Costituzionale
Una delle opzioni sul tavolo è il ricorso alla Corte costituzionale. Tra le cinque regioni, la Sardegna, unica a statuto speciale, sembra essere la più propensa a intraprendere questa strada.
Posizione Critica dell’Opposizione
L’opposizione ha espresso forti critiche alla riforma. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) sostengono che la riforma peggiorerà le disuguaglianze regionali. Riccardo Magi, segretario di Più Europa, è d’accordo e spinge per un referendum abrogativo. Inoltre, esorta il governo Meloni a permettere la firma digitale gratuita per il referendum, sbloccando una piattaforma attesa da due anni e mezzo.