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Biden premia Clinton e Soros: trionfo dell’élite globalista

5 Gen 2025 - USA

Il Presidente assegna la Medaglia della Libertà a Hillary Clinton e George Soros, celebrando due simboli della sinistra radicale e del declino dei valori tradizionali dell’Occidente.

Biden premia Clinton e Soros: trionfo dell’élite globalista

Medaglia della Libertà a Clinton e Soros: l’apoteosi dell’ipocrisia progressista

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha nuovamente dimostrato la sua devozione ai simboli della sinistra globalista conferendo la Medaglia Presidenziale della Libertà a Hillary Clinton e George Soros. La cerimonia, avvenuta alla Casa Bianca il 4 gennaio 2025, ha suscitato indignazione tra i conservatori, che vedono questa scelta come una celebrazione dell’élite responsabile del declino morale e politico dell’Occidente.

Hillary Clinton: il volto dell’establishment corrotto

L’ex Segretario di Stato Hillary Clinton, nota per lo scandalo delle email cancellate e per la politica estera fallimentare che ha destabilizzato interi paesi, è stata premiata per la sua “dedizione ai diritti umani”. In realtà, il suo curriculum racconta ben altro: dalle ambiguità sulla gestione dell’attacco di Bengasi all’appoggio incondizionato alle guerre imperialiste, Clinton rappresenta perfettamente l’élite progressista che predica uguaglianza mentre tutela privilegi e poteri consolidati.

Biden ha elogiato Clinton come “campionessa della democrazia”, un’affermazione che stride con la sua reputazione di politica spregiudicata, sostenitrice delle élite finanziarie e delle lobby globaliste.

George Soros: il miliardario simbolo della decadenza occidentale

Ancora più controversa è l’onorificenza concessa a George Soros, 94 anni, noto per aver costruito la propria fortuna speculando sui mercati finanziari e distruggendo economie nazionali. Soros è da tempo il finanziatore di campagne ideologiche mirate a erodere i valori tradizionali dell’Occidente, sostenendo politiche migratorie indiscriminate e movimenti radicali che promuovono il relativismo culturale.

Accettata dal figlio Alex Soros, questa medaglia rappresenta un’inquietante consacrazione del potere delle élite finanziarie, che operano sotto la bandiera della filantropia per influenzare governi e società. In molti hanno sottolineato l’ironia di premiare come “campione della libertà” un uomo che ha ammesso di aver tratto vantaggi dalle crisi economiche globali.

Le reazioni: indignazione e accuse di tradimento

La decisione di Biden ha scatenato forti reazioni da parte dei conservatori americani. Tim Sheehy, senatore repubblicano, ha definito il gesto “un insulto alla memoria di chi ha davvero sacrificato tutto per la libertà.” L’ex commissario della NYPD Bill Bratton ha invece denunciato l’influenza di Soros sulle politiche di giustizia penale, ritenute corresponsabili dell’aumento della criminalità nelle città americane.

Un simbolo del declino americano

La concessione della Medaglia della Libertà a Clinton e Soros rappresenta un segnale preoccupante della deriva morale degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Biden. Lungi dall’essere figure di ispirazione, entrambi incarnano l’arroganza di un’élite che usa la retorica della “giustizia sociale” per mascherare interessi personali e strategie globaliste volte a indebolire le identità nazionali.

Mentre il popolo americano affronta crisi economiche e sociali, il governo celebra coloro che hanno alimentato divisioni e instabilità. Questo evento non è solo una provocazione politica, ma anche un promemoria di quanto sia urgente un cambiamento radicale per riportare valori autentici e leadership responsabile al centro della società.

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