Blinken Condanna la Spirale di Violenza a Gaza: ‘Nessuna Licenza per Disumanizzare’
8 Feb 2024 - Mondo
Il 7 ottobre ha segnato un giorno di violenza e tragedia, con attacchi lanciati da Hamas che hanno scosso la regione e il mondo intero, ma questo non da diritto ad Israele di perseguire una violenza ancora più efferata contro i civili della striscia di Gaza. In conferenza stampa a Tel Aviv, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito proprio questo concetto, esprimendo una riflessione profonda sull’impatto di questi eventi: la violenza e la disumanizzazione non possono e non devono giustificare ulteriori atti di disumanizzazione.
Le parole di Blinken
Blinken ha ricordato con dolore il 7 ottobre, descrivendolo come un giorno in cui “gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile”. Questa disumanizzazione non si è fermata agli attacchi stessi, ma è continuata ogni giorno da allora con la presa degli ostaggi. Tuttavia, Blinken ha chiarito che tali azioni non possono dare a Israele “la licenza per disumanizzare gli altri”. Queste parole riflettono un appello alla moralità e alla responsabilità internazionale, sottolineando l’importanza di mantenere l’umanità al centro delle risposte a tali atti di vile violenza.
La Spirale di Violenza a Gaza
Nonostante queste parole la situazione a Gaza è stata ulteriormente aggravata da eventi tragici. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato che bombardamenti effettuati da aerei israeliani su zone densamente abitate come Rafah e Deir al-Balah, nel sud e nel centro della Striscia di Gaza, hanno causato la morte di almeno 14 persone, con decine di altri feriti. Questi attacchi evidenziano la spirale di violenza che continua a devastare la regione, alimentando un ciclo di sofferenza e continua disumanizzazione.
Un Appello alla Comunità Internazionale
L’intervento di Blinken a Tel Aviv non è solo una condanna degli atti di violenza, ma anche un richiamo all’intera comunità internazionale affinché si adoperi per una soluzione pacifica, mettendo fine a questa spirale di disumana violenza. Forse, partendo con il riconoscimento di uno stato palestinese, si potrebbe porre la prima pietra per la costruzione di un futuro diverso per Israele e la Palestina.