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Borsa di Milano Scende dello 0,7%: Tokyo Rimbalzo Storico del 10,23% tra Timori Globali e Fed

6 Ago 2024 - Finanza

Il Ftse Mib chiude in negativo dopo un tentativo di recupero, mentre Tokyo segna un rimbalzo record. Le dichiarazioni della Federal Reserve tentano di rassicurare i mercati internazionali.

Borsa di Milano Scende dello 0,7%: Tokyo Rimbalzo Storico del 10,23% tra Timori Globali e Fed

La Borsa di Milano: Un’Analisi dei Movimenti Recenti

Negli ultimi giorni, la Borsa di Milano ha mostrato una notevole volatilità, culminata con un’inversione negativa dopo un iniziale tentativo di rimbalzo. Dopo due sedute in profondo rosso e un’apertura in rialzo questa mattina, il Ftse Mib è in calo dello 0,7%, attestandosi a 31.075 punti. Questo andamento riflette le preoccupazioni globali riguardo la situazione economica degli Stati Uniti e le politiche monetarie aggressive in Giappone.

Tokyo e il Rimbalzo Storico

La Borsa di Tokyo ha vissuto due giornate contrastanti che hanno catturato l’attenzione degli investitori di tutto il mondo. Dopo un calo storico del 12,4% lunedì, il Nikkei ha registrato una ripresa del 10,23%, chiudendo a 36.675,46 punti. Questo rimbalzo rappresenta la maggiore impennata in una singola seduta nella storia dell’indice. Il Topix, altro indice chiave giapponese, ha guadagnato il 9,3%, chiudendo a 2.434,21 punti.

Timori Globali: La Fed e l’Economia Statunitense

I mercati globali sono stati recentemente influenzati dai timori che la Federal Reserve sia stata lenta nel rispondere ai segnali di indebolimento dell’economia statunitense. Gli investitori temono che la Fed possa essere costretta a implementare una serie di rapidi tagli dei tassi di interesse per recuperare il terreno perduto. Questi timori hanno alimentato una svendita globale, accentuata dalla cessazione del carry trade sullo yen, una pratica in cui i trader prendono in prestito a bassi tassi di interesse giapponesi per investire in attività rischiose nei mercati emergenti.

Interventi della Fed: Dichiarazioni Rassicuranti

A calmare temporaneamente i mercati sono intervenute le dichiarazioni rassicuranti di due alti funzionari della Fed. Mary Daly, presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, ha espresso fiducia nel fatto che l’inflazione statunitense si stia avvicinando all’obiettivo del 2%. Analogamente, Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago, ha sostenuto che l’economia statunitense ha rallentato ma non è entrata in recessione, suggerendo che i tassi di interesse attuali potrebbero essere troppo elevati.

Movimenti delle Valute e Mercati Obbligazionari

Anche il mercato delle valute ha mostrato segni di inversione questa mattina. Il dollaro è risalito a 145,64 yen, dopo un calo dell’1,5% a un minimo di 141,675 yen il giorno precedente. Il dollaro ha anche ridotto le perdite contro il franco svizzero, stabilizzandosi a 0,8546 franchi. Sul fronte dell’euro, il dollaro si è mantenuto debole a 1,0958, dopo che gli investitori hanno abbandonato operazioni finanziate con prestiti in yen a basso tasso per acquistare asset rischiosi.

Nel mercato obbligazionario, i tassi dei Treasury si sono leggermente ripresi. Il tasso del decennale ha superato brevemente quello del biennale per la prima volta dal luglio 2022, segnalando un aumento delle scommesse dei trader su imminenti tagli dei tassi di interesse da parte della Fed.

Prospettive Future

I mercati finanziari continuano a cercare stabilità in un contesto di grande incertezza. Le preoccupazioni riguardo una possibile recessione negli Stati Uniti, le politiche monetarie globali e le dinamiche valutarie continueranno a influenzare gli investitori. Sarà cruciale monitorare le mosse future della Federal Reserve e le risposte dei mercati globali per comprendere meglio le direzioni future dell’economia mondiale.

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