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Botta e Risposta sull’Evasione Fiscale: tra Riforme, Condoni e Giustizia Sociale

18 Lug 2023 - Italia

Botta e Risposta sull’Evasione Fiscale: tra Riforme, Condoni e Giustizia Sociale

È un periodo turbolento per la politica fiscale italiana, con la riforma del fisco targata Meloni in arrivo al Senato e la richiesta del vicepremier Matteo Salvini di una “pace fiscale”, sollevando un dibattito acceso sul ruolo dell’Agenzia delle Entrate e il contrasto all’evasione fiscale.

Ernesto Maria Ruffini, direttore generale dell’Agenzia, ha risposto alle parole di Salvini, che ha parlato di “milioni di italiani da anni ostaggio delle Entrate”, sottolineando l’importanza del lavoro dell’Agenzia nella lotta all’evasione fiscale come un atto di giustizia e non una persecuzione. Secondo Ruffini, la lotta all’evasione è un fatto di giustizia per tutti coloro che pagano le tasse regolarmente.

Salvini, nonostante le critiche, ha mantenuto la sua posizione, sottolineando che una “pace fiscale” rappresenterebbe un vantaggio per lo Stato, permettendo di incassare miliardi da usare per stipendi e pensioni, e libererebbe 15 milioni di persone che hanno un conto aperto con l’Agenzia delle Entrate. Il vicepremier ha sostenuto che chi non è riuscito a pagare tutte le tasse dovrebbe essere aiutato, non condannato.

Le parole di Salvini hanno suscitato reazioni miste nel panorama politico. Forza Italia si è detta favorevole alla proposta del leader leghista, mentre il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, pur difendendo l’operato dell’Agenzia delle Entrate, ha promesso di combattere l’evasione in modo più efficace con l’aiuto di nuovi strumenti e tecnologia.

D’altra parte, il Partito Democratico ha criticato la proposta di Salvini, sostenendo che dietro l’espressione “pace fiscale” si nasconda il termine “condono”. Anche Carlo Calenda, leader di Azione, si è mostrato scettico, affermando che il Paese ha un’evasione fiscale di cento miliardi che deve essere recuperata per abbassare le tasse.

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha aperto alla possibilità di un condono, affermando che dovrebbe essere valutato e che dovrebbe essere basato su chi è effettivamente in grado di pagare. Queste parole hanno suscitato ulteriori reazioni, con il capogruppo al Senato, Francesco Boccia, che le ha definite “inqualificabili” e Chiara Appendino dei Cinque Stelle che ha definito le parole del ministro “uno schiaffo a chi paga le tasse”.

In questo contesto complesso e sfaccettato, il dibattito sulla lotta all’evasione fiscale e la possibilità di una “pace fiscale” continua, con il futuro della politica fiscale italiana che rimane da vedere. La necessità di garantire equità e giustizia nella raccolta delle tasse è in bilico con la necessità di fornire sollievo a coloro che sono in difficoltà nel soddisfare i loro obblighi fiscali.

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