Caso Almasri: il governo compatto sceglie Bongiorno per la difesa
30 Gen 2025 - Italia
Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano nominano Giulia Bongiorno come unico legale nel caso Almasri. Una scelta che ribadisce la compattezza dell’esecutivo contro gli attacchi politici e giudiziari.

Il governo guidato da Giorgia Meloni risponde con fermezza agli attacchi politici e giudiziari, riaffermando la propria unità e determinazione nella difesa dell’interesse nazionale. La decisione di nominare l’avvocato Giulia Bongiorno come unico legale per la Premier, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, rappresenta un chiaro segnale di compattezza dell’esecutivo.
Il caso Almasri: un’operazione nell’interesse della sicurezza nazionale
Osama Almasri, esponente di spicco di gruppi armati libici e ricercato per crimini di guerra e violenze nei centri di detenzione, è stato espulso dall’Italia il 21 gennaio 2025. L’operazione, condotta con rapidità ed efficienza, è stata presentata come una misura necessaria per la sicurezza nazionale, evitando il rischio che l’Italia diventasse il palcoscenico di lunghe e inutili battaglie legali in favore di un individuo accusato di atrocità.
Eppure, come accade sempre più spesso quando la sinistra e certi ambienti giudiziari vedono minacciata la loro agenda ideologica, il caso è stato trasformato in un attacco politico. La Procura di Roma ha infatti aperto un’indagine contro i vertici del governo, ipotizzando reati come il favoreggiamento e il peculato per l’espulsione dell’ex detenuto. Un’accusa che ha tutta l’aria di una manovra strumentale, volta a delegittimare il governo e ostacolare il suo operato in tema di sicurezza e immigrazione.
Giulia Bongiorno: una scelta di peso contro gli attacchi politici
La scelta dell’avvocato Giulia Bongiorno per la difesa della Premier e dei Ministri non è casuale. Bongiorno è una figura di spicco nel panorama giuridico italiano, con una solida esperienza nella difesa di esponenti di governo colpiti da inchieste politicamente motivate. La sua nomina è la risposta più forte che il governo poteva dare a chi tenta di utilizzare la magistratura come arma di lotta politica.
Il messaggio è chiaro: Meloni e i suoi ministri non arretrano di un millimetro e non accettano lezioni da chi, per anni, ha ignorato gli interessi degli italiani in nome di ideologie globaliste e buoniste.
La sinistra attacca, il governo va avanti
Com’era prevedibile, l’opposizione non ha perso l’occasione per inscenare la solita campagna di indignazione. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle gridano allo scandalo, chiedono audizioni parlamentari e accusano il governo di mancanza di trasparenza. Ma di quale trasparenza parlano? Gli stessi partiti che per anni hanno spalancato le porte dell’Italia all’immigrazione incontrollata, che hanno favorito lo strapotere delle ONG nel Mediterraneo, oggi vogliono impartire lezioni di legalità?
Meloni e i suoi alleati non hanno nulla da nascondere e proseguiranno nel loro lavoro senza farsi intimidire da chi, con ogni mezzo, cerca di ostacolare la volontà popolare espressa con chiarezza nelle urne.
La fermezza del governo contro l’uso politico della giustizia
La decisione di espellere Almasri è stata presa nell’interesse della sicurezza nazionale. Il fatto che venga ora utilizzata come pretesto per un’inchiesta giudiziaria dimostra quanto la sinistra e certi ambienti della magistratura siano pronti a tutto pur di contrastare il governo Meloni.
Ma il messaggio dell’esecutivo è inequivocabile: nessun passo indietro. La scelta di Giulia Bongiorno è il simbolo di un governo compatto, determinato a difendere il proprio operato e a non lasciare spazio a chi vuole indebolire l’Italia con attacchi giudiziari pretestuosi.
Giorgia Meloni e i suoi ministri vanno avanti. Con fermezza, con coerenza e con la volontà di proteggere il Paese.