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Che fine ha fatto Kamala Harris? L’ex vicepresidente scompare dai riflettori dopo la disfatta elettorale

29 Dic 2024 - USA

Dopo la sconfitta contro Trump, Kamala Harris si ritrova ai margini della politica. Tra critiche interne e ipotesi di rilancio, il suo futuro appare sempre più incerto.

Che fine ha fatto Kamala Harris? L’ex vicepresidente scompare dai riflettori dopo la disfatta elettorale

La sconfitta elettorale di Kamala Harris nel 2024 segna non solo il fallimento di un’amministrazione già gravata da innumerevoli critiche, ma anche il declino di una figura che avrebbe dovuto incarnare il futuro del Partito Democratico. Dopo il trionfo schiacciante di Donald Trump, la Harris si trova in una posizione scomoda, cercando di ridefinire il proprio ruolo in uno scenario politico che la vede sempre più ai margini.

La dichiarazione di sconfitta che manca di autocritica

Nel suo discorso in cui ha ammesso la sua sconfitta elettorale, Kamala Harris ha insistito sulla necessità di “non mollare la lotta,” un messaggio che, più che ispirare, ha suonato come un appello disperato a un elettorato deluso e frammentato. Non vi è stato alcun riferimento alle politiche divisive portate avanti durante la sua vicepresidenza, né un’analisi delle ragioni profonde che hanno condotto il Partito Democratico a una delle peggiori sconfitte della sua storia recente.

Il calo del sostegno giovanile e le critiche interne

Uno degli elementi più significativi della disfatta di Harris è stato il calo del sostegno tra i giovani elettori, un segmento che i Democratici consideravano da sempre il loro punto di forza. La strategia elettorale della Harris, incentrata su messaggi generici e lontani dai problemi concreti degli americani, ha fallito nell’entusiasmare un elettorato già stanco delle promesse vuote. Persino all’interno del suo partito, molti addossano la responsabilità della sconfitta a una campagna mediatica inefficace e a una gestione delle priorità distante dai problemi reali del Paese.

Progetti futuri: tentativo di rilancio o ritiro?

Fonti vicine alla Harris suggeriscono che l’ex vicepresidente stia valutando una candidatura a governatrice della California nel 2026 o, addirittura, una nuova corsa presidenziale nel 2028. Tuttavia, questi scenari sembrano più un tentativo di rimanere rilevante che una reale possibilità di successo. La California, pur essendo un bastione democratico, potrebbe non accogliere con entusiasmo una figura che rappresenta il fallimento dell’amministrazione Biden-Harris su temi cruciali come l’economia e la sicurezza.

Un’eredità politica in bilico

La Harris lascia dietro di sé un’eredità politica segnata da promesse mancate e risultati inconsistenti. La sua ascesa, che inizialmente sembrava rappresentare un cambiamento radicale per l’America, si è rivelata un simbolo di quanto i Democratici siano lontani dalle esigenze dell’americano medio. La sua sconfitta non è solo un problema personale, ma anche un segnale per il Partito Democratico, che dovrà ripensare profondamente la propria strategia se vuole competere efficacemente in futuro.

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