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Chiesa di San Porfirio a Gaza bombardata da Israele: morti molti cristiani

20 Ott 2023 - Mondo

Chiesa di San Porfirio a Gaza bombardata da Israele: morti molti cristiani

La storia e la cultura di una nazione sono tessute con fili sottili e intrecciati di luoghi, persone e memorie. Uno di questi fili sembra essersi spezzato brutalmente nella notte, nella città vecchia di Gaza City, quando la storica chiesa greco-ortodossa di San Porfirio è stata colpita da un raid aereo.

L’edificio annesso al luogo di culto, che ospitava centinaia di rifugiati in cerca di un rifugio sicuro dagli incessanti bombardamenti, è ora ridotto a un cumulo di macerie. Soccorritori impegnati nel tentativo disperato di scavare tra i detriti hanno offerto una visione angosciante di ciò che la guerra ha portato con sé.

Una strada, un tempo animata da voci e risate, è ora sbarrata da detriti. Passando attraverso quel triste paesaggio, si arriva al cuore della devastazione: un palazzo di due piani trasformato in un ammasso di rovine. Qui, circa 400 persone si erano rifugiate, sperando che la vicinanza con un luogo sacro avrebbe offerto loro protezione.

Oggi, mentre la ruspa rimuove detriti e speranza, è difficile immaginare che sotto quelle rovine ci siano ancora sopravvissuti. Eppure, contro ogni probabilità, un uomo è stato tratto in salvo.

La chiesa di San Porfirio è un simbolo di resistenza e di fede per l’esigua comunità cristiana di Gaza. Eretta nel 400 d.C., ampliata dai crociati e restaurata nel 1856, ha testimoniato secoli di storia. Ora, anche se la chiesa stessa rimane in piedi, le sue strutture adiacenti sono state devastate.

Il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme ha condannato l’attacco come un “crimine di guerra”. L’esercito israeliano ha replicato, sostenendo di aver preso di mira una postazione di Hamas nelle vicinanze e non la chiesa direttamente.

Mentre Gaza City cerca di riprendersi, si respira un’atmosfera surreale in alcune aree. Nel rione Zaitun, la vita continua quasi come se nulla fosse accaduto, ma in altre parti della città il silenzio parla più di mille parole.

Ora, mentre l’attenzione si sposta verso il valico di Rafah e la promessa di aiuti umanitari, le voci di centinaia di migliaia di sfollati echeggiano nella speranza che le pressioni internazionali portino alla fine delle ostilità e all’apertura dei confini per gli aiuti essenziali.

Il conflitto ha portato morte e distruzione, ma in mezzo al caos, la resilienza della comunità di Gaza e il loro spirito indomito brillano attraverso. Solo il tempo dirà quale sarà il destino della chiesa di San Porfirio e del suo popolo, ma una cosa è certa: la loro storia e il loro spirito continueranno a vivere.

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