Cina e Russia insieme al Forum Belt and Road: verso un nuovo ordine mondiale multipolare?
20 Ott 2023 - Geopolitica
Nella Grande Sala del Popolo a Pechino, un momento altamente scenografico ha dato il via al terzo Forum della Belt and Road per la Cooperazione Internazionale, segnando non solo il decimo anniversario dell’iniziativa, ma anche il tentativo della Cina di adeguare e ampliare la sua visione di una nuova era nella cooperazione internazionale.
Con la presenza di figure potenti come Vladimir Putin e altri leader provenienti da diverse regioni del mondo, è chiaro che la Cina si sta posizionando come un pilastro centrale nella definizione del futuro ordine mondiale. Xi Jinping, attraverso questo forum, ha lanciato un messaggio al mondo: la visione cinese di una comunità internazionale basata sul mutuo vantaggio e la collaborazione, piuttosto che sul dominio di un singolo paese o di un gruppo di paesi.
Ma ciò che è altrettanto significativo è il ruolo della Russia in questo schema. La posizione prominente di Putin, insieme al presidente cinese, suggerisce che la Cina e la Russia stiano cercando di costruire un asse alternativo di potere, sfidando l’ordine mondiale tradizionalmente dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati occidentali.
Nell’arco di una decade, la Belt and Road Initiative (BRI) ha visto la Cina canalizzare trilioni di dollari in progetti infrastrutturali in tutto il mondo. Sebbene sia stata accolta con entusiasmo da molti paesi per il suo potenziale di stimolare lo sviluppo, la BRI ha anche sollevato preoccupazioni sulla crescente influenza della Cina e sul potenziale indebitamento che questi progetti potrebbero portare ai paesi beneficiari.
Tuttavia, Xi Jinping e i suoi alleati, come Putin, vedono la BRI come un’opportunità di ridisegnare l’ordine mondiale in modo che rifletta un equilibrio multipolare dei poteri. Gli Stati Uniti e altri paesi occidentali, naturalmente, sono scettici e preoccupati di questa prospettiva.
Il futuro dell’iniziativa dipenderà dalla capacità della Cina di equilibrare le sue ambizioni globali con le esigenze e le preoccupazioni dei paesi partner. La Cina ha dichiarato l’intenzione di promuovere progetti più piccoli e sostenibili, mettendo in evidenza la sostenibilità e l’integrità.
Con un’ampia gamma di leader da tutto il mondo presenti al forum, tra cui rappresentanti da Paesi come l’Ungheria, il Kazakistan e l’Indonesia, e perfino una delegazione talebana, è chiaro che molti vedono la BRI come un’opportunità da non perdere.
Tuttavia, la domanda rimane: riuscirà la Cina a convincere il mondo del suo impegno a creare un ordine mondiale più equo e inclusivo? Solo il tempo lo dirà.