Cina preoccupata per l’asse Corea del Nord-Russia
26 Nov 2024 - Oriente
Pechino osserva con disagio la crescente collaborazione tra Pyongyang e Mosca, temendo ripercussioni geopolitiche e l'espansione dell'influenza americana in Asia orientale.
La mancata reazione pubblica di Pechino è interpretata da analisti e partner asiatici degli Stati Uniti come un segnale del disagio cinese. Il Ministero degli Esteri giapponese ha sottolineato che il rafforzamento dell’asse russo-nordcoreano potrebbe incentivare Washington a consolidare una rete di alleanze strategiche con Corea del Sud e Giappone, percepita da Pechino come uno strumento per limitarne l’influenza.
In questo contesto, il gesto conciliante della Cina verso il Giappone – con l’annuncio della rimozione di una boa di segnalazione all’interno della zona economica esclusiva giapponese nei pressi delle isole Senkaku – appare come un tentativo di ridurre le tensioni con Tokyo. Questo passo, pur limitato, riguarda un tema delicato e potrebbe essere finalizzato a incoraggiare le frange giapponesi contrarie a un coinvolgimento diretto in una strategia americana anti-cinese.
Disagio o calcolo strategico?
Le opinioni degli esperti sulla reale portata del disagio cinese divergono. Da un lato, l’ammiraglio Samuel Paparo, comandante del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, ha descritto le relazioni tra Russia, Cina e Corea del Nord come una “simbiosi transazionale”. In questa dinamica, la Corea del Nord fornirebbe armamenti alla Russia, ricevendo in cambio tecnologia missilistica e sottomarina. A ciò si aggiunge il ruolo cruciale della Cina, che fornisce a Mosca semiconduttori e macchine utensili essenziali per la ricostruzione dell’apparato militare russo.
Dall’altro lato, analisti come Andrew Shearer, direttore dell’Office of National Intelligence australiano, minimizzano l’idea di un reale attrito tra Cina e Russia. Shearer evidenzia come il conflitto in Ucraina sia sostenuto dal supporto militare, tecnologico e diplomatico cinese, rendendo improbabile una divisione tra Xi Jinping e Vladimir Putin.
Le prospettive giapponesi
Anche in Giappone emergono dubbi sull’atteggiamento cinese. La professoressa Emi Mifune, dell’Università di Komazawa, ha sottolineato come Pechino non possa permettersi una sconfitta russa contro l’Occidente, vedendo nel successo di Mosca un precedente utile per le proprie ambizioni su Taiwan. Parallelamente, Hideya Kurata dell’Accademia Nazionale di Difesa giapponese ha descritto la posizione di Pechino come una miscela di disagio e pragmatismo, considerando la strategia nordcoreana di escalation graduale, che si estende dai missili tattici fino ai balistici intercontinentali capaci di colpire gli Stati Uniti.