Commemorazione di Navalny a Milano: Identificazione dei Manifestanti Accende il Dibattito su Sicurezza e Libertà d’Espressione
19 Feb 2024 - Italia
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha difeso le azioni delle forze dell’ordine a Milano, dove alcuni manifestanti che rendevano omaggio a Alexei Navalny sono stati identificati dalla Digos. “Essere identificato non comprime la libertà personale,” ha affermato Piantedosi, sottolineando che l’identificazione è una pratica standard nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio.
La Procedura di Identificazione: Norma o Eccesso?
Secondo Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, l’identificazione è una procedura ordinaria che garantisce la sicurezza dei cittadini e difende l’ordine democratico. Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, concorda, affermando che l’identificazione rientra nei doveri delle forze dell’ordine, mirati a garantire sicurezza e ordine pubblico.
Le Critiche dell’Opposizione e la Preoccupazione per la Libertà d’Espressione
L’episodio ha scatenato le reazioni dell’opposizione, con annunci di interrogazioni parlamentari e commenti critici verso l’azione della polizia, vista come un possibile segno di repressione. Filippo Sensi del PD e Osvaldo Napoli di Azione hanno espresso preoccupazione per le implicazioni di tali azioni sulle libertà civili.
Amnesty International e la Libertà di Protesta
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha evidenziato come la pratica dell’identificazione, specie in contesti di commemorazione o protesta, possa avere un effetto intimidatorio sulla libertà d’espressione. La crescente repressione delle manifestazioni pacifiche e l’uso generalizzato dell’identificazione sollevano interrogativi sullo stato della libertà di protesta nel Paese.