Commissione von der Leyen: stallo sulle nomine per i veti incrociati tra Popolari e Socialisti
14 Nov 2024 - Europa
Tensioni tra PPE e S&D per la vicepresidenza a Fitto: rischio di blocco delle nomine e nuovi scontri in Europa
La nuova Commissione Europea di Ursula von der Leyen in crisi
Le audizioni per la composizione della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen stanno affrontando ostacoli inattesi. I sei vicepresidenti esecutivi designati dovevano essere esaminati in Parlamento, ma un crescente clima di tensione ha generato uno stallo tra le principali forze politiche, i Popolari e i Socialisti. Al centro del dibattito, la nomina di Raffaele Fitto, ministro degli Affari Europei del governo Meloni, che dovrebbe assumere la vicepresidenza esecutiva per la Coesione, una posizione contestata dal gruppo dei Socialisti e Democratici.
Il “caso Fitto” e l’opposizione dei Socialisti
I Socialisti europei e molti eurodeputati del Partito Democratico italiano non accettano la promozione di Fitto, rappresentante del gruppo dei Conservatori (ECR), non ritenendo opportuno includere nel governo della Commissione un gruppo fuori dalla maggioranza Ursula. Questo blocco, secondo i Socialisti, altererebbe l’equilibrio politico della Commissione. Alcuni esponenti del gruppo S&D hanno minacciato persino di votare contro l’intero collegio dei commissari. Tra le voci critiche, Raphael Glucksmann ha dichiarato che non è possibile accettare una nuova alleanza con l’estrema destra europea.
La risposta dei Popolari e il blocco della nomina di Ribera
I Popolari, in risposta al veto posto su Fitto, hanno bloccato la nomina della socialista spagnola Teresa Ribera, vicepresidente e figura di spicco per il Green Deal europeo. Questa mossa rientra in un tentativo di riequilibrare la pressione politica, poiché la figura di Ribera è oggetto di polemiche interne alla Spagna, alimentate dalle critiche al governo di Pedro Sanchez per la gestione delle recenti alluvioni a Valencia.
Uno stallo totale e il silenzio di von der Leyen
La situazione appare bloccata, aggravata dal silenzio della presidente Ursula von der Leyen, la cui mancanza di una dichiarazione ufficiale sta contribuendo ad aumentare le tensioni. Per alcuni esponenti del Parlamento, solo un intervento diretto di von der Leyen potrebbe risolvere l’impasse. Tuttavia, secondo fonti interne, anche un intervento della presidente potrebbe non bastare, poiché per mantenere Fitto alla vicepresidenza sarebbe necessario rafforzare le deleghe assegnate ai commissari socialisti.
Verso una crisi istituzionale europea?
L’attuale stallo politico lascia presagire una settimana critica per le nomine della Commissione, con un rischio di rinvio. Nel frattempo, i Popolari hanno proposto modifiche al regolamento Ue sulla deforestazione, aumentando le tensioni. La crisi arriva in un momento delicato per l’Unione Europea, che potrebbe presto trovarsi a confrontarsi con un rinnovato governo Trump, noto per le sue posizioni fortemente critiche verso Bruxelles.
In definitiva, la futura Commissione di Ursula von der Leyen è ancora lontana dall’insediamento, con divisioni interne che rischiano di minare la stabilità dell’intero progetto europeo.