Conte-Grillo è rottura definitiva: addio al contratto
25 Ott 2024 - Italia
Giuseppe Conte annuncia lo stop al contratto da 300.000 euro per Beppe Grillo, accusato di sabotaggio del Movimento. La replica: "Il contratto è ancora valido".
Lo scontro economico: il contratto da 300.000 euro
Il fulcro della disputa tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo riguarda il contratto da 300.000 euro che legava il fondatore del Movimento 5 Stelle al partito per attività di consulenza sulla comunicazione. Conte ha deciso di non rinnovare l’accordo, sostenendo che Grillo ha svolto una “controcomunicazione” che ha danneggiato il progetto politico del Movimento. Secondo Conte, Grillo ha messo in atto atti di sabotaggio che impediscono il rilancio del M5S e ostacolano il processo costituente voluto per introdurre riforme importanti all’interno del partito.
Il valore morale della funzione di Garante
Uno degli argomenti principali che ha spinto Conte a prendere questa decisione è legato alla natura del ruolo di Grillo come Garante del Movimento. Conte ha dichiarato di non aver mai accettato che Grillo fosse pagato per questa funzione, ritenendo che essa abbia un intrinseco valore morale che non dovrebbe essere associato a un compenso economico. Il leader del M5S ha affermato che il contributo di Grillo avrebbe dovuto essere offerto in forma non retribuita, come segno di impegno nei confronti della comunità politica da lui stesso fondata.
Le divergenze sulle riforme del Movimento
Alla base della frattura tra i due leader vi sono anche profonde divergenze sulle riforme interne al Movimento 5 Stelle. Conte ha avviato un processo costituente per cambiare alcuni pilastri del partito, inclusi il nome, il simbolo e il limite di due mandati per i rappresentanti. Grillo, da parte sua, si è opposto con forza a queste modifiche, vedendole come un tradimento dell’essenza originale del Movimento. Questo contrasto ha esasperato le tensioni e ha contribuito alla definitiva rottura tra i due.
La risposta di Grillo e lo scontro legale
Lo staff di Grillo ha risposto prontamente alla decisione di Conte, negando che vi sia stata una cessazione formale del contratto e ribadendo che l’accordo è ancora in vigore fino alla sua naturale scadenza. Tuttavia, è chiaro che il rapporto tra Conte e Grillo è ormai incrinato. Fonti vicine a Grillo hanno anche fatto intendere che potrebbero esserci risvolti legali, poiché il fondatore del Movimento non accetterà facilmente la rescissione anticipata del contratto.
Il futuro del Movimento 5 Stelle
Questa frattura segna un momento critico per il Movimento 5 Stelle, che si trova a dover affrontare non solo le divisioni interne, ma anche la necessità di ridefinirsi politicamente. Il futuro del partito sembra incerto, con Conte determinato a portare avanti le sue riforme, mentre Grillo, il suo fondatore, si oppone con forza. Il rischio è che questa battaglia interna possa compromettere ulteriormente l’unità del Movimento, lasciando aperta la domanda su quale sarà il suo futuro.