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Contro tutti: Netanyahu fino alla caduta di Rafah

11 Feb 2024 - Mondo

Contro tutti: Netanyahu fino alla caduta di Rafah

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso almeno un altro mese di guerra a Rafah, l’ultima città della Striscia di Gaza non ancora devastata dalla guerra. Questa decisione arriva in un momento in cui Rafah ospita più di un milione e mezzo di persone, aumentando significativamente le preoccupazioni internazionali.

La risposta internazionale

La mossa di Netanyahu ha provocato una vasta reazione internazionale. Il presidente egiziano Al Sisi ha disposto l’invio di truppe al confine con Gaza, mentre l’Arabia Saudita ha condannato le intenzioni di Tel Aviv, avviando colloqui persino con l’Iran per cercare una “soluzione politica” al conflitto. Queste azioni riflettono la crescente tensione e la ricerca di una risoluzione diplomatica.

Il piano di Netanyahu

Netanyahu ha delineato un piano che prevede un mese esatto di operazioni militari, seguito da una tregua in coincidenza con l’inizio del Ramadan, mese sacro per i musulmani. Questo tentativo di circoscrivere la durata dell’attacco a Rafah mira a calmare le pressioni internazionali affinché le Forze armate di difesa israeliane cessino gli attacchi.

Le vittime del conflitto

Hamas ha riferito di 28mila vittime palestinesi a seguito del conflitto, sottolineando l’enorme costo umano che la guerra sta avendo sulla popolazione di Gaza. Questo numero tragico evidenzia l’urgenza di trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto.

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