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Crisi a Gaza: Tra Apocalisse Umanitaria e Strategie Militari

5 Dic 2023 - Mondo

Crisi a Gaza: Tra Apocalisse Umanitaria e Strategie Militari

La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi in un contesto già segnato da profonde crisi umanitarie e conflitti incessanti. Martin Griffiths, responsabile degli Affari umanitari delle Nazioni Unite, ha recentemente espresso un’opinione desolante sulla situazione: “Ogni volta che pensiamo che le cose non possono essere più apocalittiche a Gaza, lo sono”. Griffiths sottolinea che in Gaza “non c’è alcun posto sicuro”, evidenziando la vulnerabilità degli ospedali, rifugi, campi profughi, bambini, operatori sanitari e umanitari.

Allagare i tunnel di Hamas

Parallelamente, le Forze di difesa israeliane stanno valutando un piano per allagare la rete di tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza con acqua di mare, come riportato dal Wall Street Journal. Cinque grandi pompe idriche sono state installate vicino al campo profughi di al Shati, ciascuna in grado di pompare migliaia di metri cubi di acqua di mare. Israele ha informato gli Stati Uniti riguardo a questo piano, che è ancora in fase di valutazione per quanto riguarda la fattibilità e gli impatti ambientali.

I caduti israeliani

In un contesto già teso, si aggiunge la notizia della morte di altri tre soldati israeliani nell’operazione nella Striscia di Gaza, portando il numero totale dei soldati israeliani caduti a 78 dall’inizio dell’offensiva di terra a fine ottobre. Le vittime includono un ufficiale e due militari del 53mo battaglione della 188ma Brigata corazzata.

Qatar mediatore chiave

Nel frattempo, il Qatar emerge come un attore chiave nella mediazione del conflitto tra Israele e Hamas. Oggi, i leader del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) si riuniscono in Qatar per discutere la situazione in Gaza e cercare una posizione comune. Il Qatar, attualmente presidente di turno del Ccg, punta a focalizzare l’attenzione sugli “ultimi sviluppi regionali e internazionali”, con particolare attenzione alla ripresa delle ostilità a Gaza.

I negoziati continuano a Doha “sottotraccia, ma ad un altissimo livello”, anche dopo la partenza dei capi del Mossad richiamati dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il Qatar, dopo una prima fase incentrata sul rilascio degli ostaggi, sta ora cercando di promuovere una soluzione di più lungo periodo.

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