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“Cutro 2”: Cambiamenti nella Gestione dell’Accoglienza dei Minori Migranti

24 Nov 2023 - Italia

“Cutro 2”: Cambiamenti nella Gestione dell’Accoglienza dei Minori Migranti

Il panorama legislativo italiano in merito all’accoglienza dei migranti sta per subire un’importante modifica con il terzo decreto sui migranti, noto come “Cutro 2”, attualmente all’esame dell’Aula della Camera. Questo decreto, che ha recentemente ricevuto l’approvazione della Commissione Affari Costituzionali, porta con sé significative modifiche, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza dei minori.

Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’estensione del tempo massimo di permanenza dei minori nelle strutture di prima accoglienza. Con il nuovo decreto, questo periodo passa da 30 a 45 giorni, offrendo così più tempo per valutare e organizzare la sistemazione adeguata per i minori. Inoltre, in situazioni di flusso migratorio significativo, i Centri di accoglienza potranno ospitare fino al 50% di persone in più rispetto al limite di capienza precedentemente fissato.

Una delle novità più discusse è la disposizione che riguarda i minori non accompagnati che hanno compiuto i 16 anni. Secondo il nuovo decreto, questi minori potranno essere ospitati nei centri per adulti. Inizialmente, il periodo di permanenza previsto per questi minori nei centri per adulti era di 90 giorni. Tuttavia, un recente subemendamento presentato dal deputato della Lega Igor Iezzi ha esteso questo periodo a 150 giorni, ovvero 5 mesi. Questa modifica ha suscitato notevoli controversie e rappresenta uno dei punti più contestati dalle opposizioni.

Il governo, rappresentato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (FdI), ha posto la questione di fiducia sul decreto, sottolineando l’importanza e l’urgenza delle modifiche proposte. La Camera dei deputati è stata convocata per votare su questo decreto lunedì 27 novembre alle ore 12.

Queste modifiche al sistema di accoglienza dei minori migranti in Italia rappresentano un punto di svolta significativo. Da un lato, si cerca di fornire una risposta più flessibile e immediata alle esigenze emergenti in situazioni di flusso migratorio elevato. Dall’altro, la decisione di includere i minori di età superiore ai 16 anni nei centri per adulti solleva questioni importanti riguardo alla loro tutela e ai diritti dei minori.

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