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Dramma ad Aleppo: Notte di Fuoco e Morte, mentre la diplomazia è all’opera

29 Mar 2024 - Mondo

Mentre gli attacchi israeliani lasciano dietro di sé una scia di distruzione e dolore, il mondo osserva con ansia i segnali di un possibile nuovo corso nelle relazioni medio-orientali, tra speranze di riconoscimento e la necessità impellente di una pace duratura

Dramma ad Aleppo: Notte di Fuoco e Morte, mentre la diplomazia è all’opera

Nella notte, un’ondata di violenza, legata ad un attacco israeliano, ha scosso la città settentrionale di Aleppo, in Siria, causando un pesante tributo in termini di vite umane e sollevando ulteriori preoccupazioni sul continuo conflitto nella regione. Fonti della sicurezza locale, riportate dall’agenzia di stampa britannica Reuters, hanno confermato che 38 persone sono state uccise in seguito agli attacchi israeliani, inclusi cinque membri del gruppo armato libanese Hezbollah.

Dettagli degli Attacchi

Secondo il Ministero della Difesa siriano, diversi civili e militari hanno perso la vita a causa di attacchi condotti dall’esercito israeliano e da un gruppo militante. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha fornito un bilancio approssimativo di circa 30 morti. Gli attacchi aerei, che hanno preso di mira diverse aree nelle campagne circostanti Aleppo, sono avvenuti in concomitanza con un attacco di droni contro civili, descritto come opera di “organizzazioni terroristiche” della città di Idlib da vari media arabi.

Una fonte militare ha dettagliato all’agenzia di stampa ufficiale Sana che l’attacco aereo lanciato dall’esercito israeliano è avvenuto verso l’1:45 dalla direzione di Athriya, a sudest di Aleppo, provocando la morte e il ferimento di civili e personale militare.

La Comunità Internazionale e le Reazioni

Questi tragici eventi si verificano in un momento in cui le tensioni nella regione sembrano navigare verso un punto di svolta potenzialmente positivo. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha recentemente rivelato che l’Arabia Saudita e altri Paesi arabi sono “pronti a riconoscere pienamente Israele”. Tale dichiarazione è stata fatta durante un evento di raccolta fondi alla Radio City Hall di New York, evidenziando un possibile cambiamento nel panorama diplomatico medio-orientale.

Biden ha sottolineato l’importanza di un “piano post-Gaza” e la necessità di una soluzione a due Stati, pur riconoscendo che tali obiettivi non saranno raggiunti nell’immediato. Ha espresso ottimismo sul fatto che ci sia spazio per progressi significativi, lavorando a stretto contatto con i sauditi, l’Egitto, la Giordania, il Qatar e altri Paesi arabi.

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