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Elisabetta Belloni lascia il Dis: dimissioni anticipate

6 Gen 2025 - Italia

L’ambasciatrice Belloni annuncia le dimissioni dal vertice dell’intelligence italiana a partire dal 15 gennaio. Smentite le voci su un incarico a Bruxelles con von der Leyen.

Elisabetta Belloni lascia il Dis: dimissioni anticipate

Un cambio strategico ai vertici dell’intelligence

Elisabetta Belloni, figura centrale nel panorama della sicurezza italiana e prima donna a dirigere il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis), ha annunciato le sue dimissioni a partire dal 15 gennaio 2025. La decisione, anticipata rispetto alla naturale scadenza del mandato, è stata comunicata ufficialmente e attribuita a una scelta personale. “È una mia decisione”, ha dichiarato all’Adnkronos, smentendo categoricamente le voci che la vedevano destinata a un ruolo presso la Commissione Europea accanto a Ursula von der Leyen. “Non c’è nessun altro incarico”, ha aggiunto con fermezza.

Il profilo di Elisabetta Belloni

Nata a Roma nel 1958, Belloni rappresenta un simbolo di eccellenza e determinazione nell’apparato statale italiano. Laureata in Scienze Politiche alla Luiss nel 1982, entra nella carriera diplomatica tre anni dopo, distinguendosi per la sua competenza e capacità di gestione in situazioni critiche. Nel 2004 diventa la prima donna a dirigere l’Unità di Crisi della Farnesina, affrontando emergenze internazionali come il rapimento di connazionali in Iraq e Afghanistan e le operazioni di soccorso dopo lo tsunami nel sud-est asiatico.

Nel corso della sua carriera, ha ricoperto incarichi di rilievo, tra cui direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e per le Risorse e l’Innovazione, fino a diventare nel 2016 segretario generale del Ministero degli Esteri. Con la nomina alla guida del Dis nel 2021, sotto il governo Draghi, Belloni ha consolidato ulteriormente il suo ruolo strategico nell’apparato di sicurezza nazionale, garantendo un approccio rigoroso e indipendente in un periodo caratterizzato da profonde instabilità geopolitiche.

Un addio che apre nuovi scenari

Le dimissioni di Belloni segnano una svolta per il Dis e sollevano interrogativi sul futuro della direzione dell’intelligence italiana. In un contesto geopolitico sempre più complesso, caratterizzato da sfide legate alla sicurezza energetica, alla guerra cibernetica e alla crisi migratoria, la scelta del prossimo direttore generale sarà cruciale per mantenere l’efficacia del sistema di sicurezza nazionale.

L’uscita di scena di Belloni, figura indipendente e rispettata anche a livello internazionale, lascia al governo Meloni la responsabilità di individuare un successore in grado di gestire con fermezza e competenza il Dis, garantendo continuità e un approccio strategico alle nuove sfide globali.

Una decisione davvero personale?

Nel dibattito che accompagna queste dimissioni, non mancano le speculazioni su possibili divergenze interne o pressioni legate alla politica estera e interna del governo. In particolare, il rapporto tra Belloni e la premier Giorgia Meloni, così come con il sottosegretario Alfredo Mantovano, potrebbe aver influito sulla scelta di lasciare un incarico così delicato.

Tuttavia, l’ambasciatrice ha smentito ogni ipotesi di nuovi ruoli istituzionali, sottolineando la volontà di chiudere la sua esperienza ai vertici del Dis senza ulteriori ambizioni immediate.

Il futuro dell’intelligence italiana

Con il mandato di Belloni che giunge a termine, l’intelligence italiana si trova ad affrontare una fase cruciale. Il governo dovrà dimostrare capacità strategica nella scelta del prossimo direttore del Dis, garantendo non solo la continuità operativa ma anche un rafforzamento delle capacità di risposta alle minacce emergenti. In un momento storico di crescente tensione internazionale, la sicurezza del Paese passa anche attraverso la capacità di preservare e innovare il proprio apparato di intelligence.

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