Erdogan mediatore tra Mosca e Kiev: la Turchia sfida la NATO
Telefonata tra Erdogan e Putin, critiche a Biden e proposta di una conferenza di pace a Istanbul. La Turchia rafforza il suo ruolo geopolitico tra BRICS e Alleanza Atlantica.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi un colloquio telefonico con l’omologo russo Vladimir Putin. Questa conversazione si inserisce in un contesto di relazioni sempre più strette tra Ankara e Mosca, evidenziate dal recente avvicinamento della Turchia al gruppo dei BRICS, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. L’adesione della Turchia ai BRICS segnala un possibile allontanamento dall’Unione Europea e solleva interrogativi riguardo al suo ruolo all’interno della NATO.
Critiche alla strategia statunitense e preoccupazioni per l’escalation
Negli ultimi giorni, Erdogan ha espresso critiche nei confronti della decisione del presidente statunitense Joe Biden di autorizzare l’esercito ucraino a colpire obiettivi in territorio russo con missili di fabbricazione americana. Il leader turco ha definito questa scelta “profondamente sbagliata”, sottolineando che, invece di promuovere una soluzione diplomatica, potrebbe portare a un’escalation del conflitto e a una reazione da parte della Russia. Erdogan ha avvertito che tale decisione espone tutti al rischio che una minima provocazione possa avere conseguenze irreparabili.
Appello alla cautela e timori di conflitto nucleare
Erdogan ha invitato i Paesi membri della NATO a reagire con la massima cautela, evitando in tutti i modi che si giunga all’utilizzo di armi nucleari. Ha definito “reale” il rischio di un conflitto nucleare, soprattutto dopo che Putin ha annunciato cambiamenti nella dottrina nucleare russa. Il presidente turco ha ribadito che il mondo desidera la pace, ma che attualmente ci si sta avvicinando a un conflitto nucleare.
Proposta di conferenza di pace a Istanbul
Con la telefonata odierna, Erdogan ha riaffermato la volontà di mantenere aperto il dialogo con la Russia, ponendosi in controtendenza rispetto ad altri Paesi della NATO e alla strategia di Biden. L’obiettivo ultimo del leader turco è organizzare una conferenza di pace a Istanbul, presentando un piano che prevede la cessazione immediata delle ostilità come primo passo verso la pace. Il piano include il rinvio di dieci anni della discussione sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO, riducendo così le tensioni con la Russia, e la creazione di una zona demilitarizzata nel Donbass, regione al centro degli scontri dal 2014. Inoltre, Ankara propone l’invio di un contingente internazionale a sostegno delle truppe ucraine, con il compito di fungere da garante e supporto in cambio del rinvio del dialogo sull’ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica.
Questo piano, basato sulla situazione sul campo e su rapporti di intelligence, mira a placare le preoccupazioni russe e a stabilizzare la regione. Tuttavia, potrebbe non essere facilmente accettato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La mossa di Erdogan riflette la sua strategia di bilanciare le relazioni tra Oriente e Occidente, cercando di rafforzare la posizione geopolitica della Turchia e di promuovere la pace nella regione.