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Escalation di Tensione in Medio Oriente: Hamas Minaccia la Vita degli Ostaggi, Israele Intensifica i Combattimenti

11 Dic 2023 - Mondo

Escalation di Tensione in Medio Oriente: Hamas Minaccia la Vita degli Ostaggi, Israele Intensifica i Combattimenti

Hamas, ha affermato che nessuno degli ostaggi nelle sue mani lascerà vivo il territorio palestinese se le richieste del movimento islamico non saranno soddisfatte. Questa minaccia ha provocato una risposta immediata da parte delle autorità israeliane, che hanno intensificato i combattimenti.

La Dichiarazione di Eylon Levy

Eylon Levy, portavoce del governo israeliano, ha dichiarato che la guerra continuerà “finché sarà necessario per garantire che Hamas non possa mai più danneggiare il nostro popolo”. Queste parole riflettono la determinazione di Israele di rispondere con forza alle minacce di Hamas.

La Situazione degli Ostaggi e le Vittime

Secondo le fonti israeliane, ci sono circa 137 ostaggi a Gaza. La guerra ha già causato quasi 18 mila morti tra i palestinesi e 98 tra le forze armate dello stato ebraico. Il Qatar, che funge da principale mediatore tra le due parti, ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto e ha avvertito che i bombardamenti israeliani stanno riducendo le possibilità di un nuovo cessate il fuoco.

Gli Attacchi e le Reazioni

Hamas ha lanciato una serie di attacchi contro la città meridionale di Khan Younis e l’autostrada che collega la città a Rafah, sul confine con l’Egitto. In risposta, l’esercito israeliano ha colpito più di 250 obiettivi in 24 ore, mirando ai centri di Hamas e agli ingressi dei tunnel nel sud di Gaza.

La Preoccupazione Internazionale

Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha avvertito che la situazione si sta rapidamente evolvendo verso una catastrofe con conseguenze irreversibili per i palestinesi e la regione. Ha anche denunciato la paralisi delle Nazioni Unite di fronte alla guerra, in particolare dopo il veto degli Stati Uniti su una risoluzione per chiedere un cessate il fuoco.

Le Dichiarazioni di Netanyahu e Lavrov

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso il suo malcontento per il sostegno della Russia a una risoluzione delle Nazioni Unite, mentre il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha condannato l’attacco terroristico del 7 ottobre, ma ha sottolineato che non è accettabile usare questo evento per infliggere una punizione collettiva ai palestinesi.

La Situazione Umanitaria

Quasi 1,9 milioni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza sono sfollati, di cui quasi un milione sono bambini. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che l’impatto del conflitto sulla salute è catastrofico e ha avvertito che il sistema sanitario è in ginocchio e al collasso.

La Preoccupazione per gli Sfollati

Gran parte degli sfollati, cui è stato impedito di lasciare il territorio, sono fuggiti verso sud, trasformando la città di Rafah in un grande campo. Philippe Lazzarini, direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha denunciato lo sfollamento forzato degli abitanti di Gaza verso l’Egitto, evidenziando le gravi conseguenze di questa situazione.

La crisi in Medio Oriente continua a essere una fonte di grande preoccupazione a livello internazionale, con gravi implicazioni umanitarie e politiche. La situazione richiede un’attenzione urgente e una risposta coordinata per prevenire ulteriori sofferenze e instabilità nella regione.

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