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Eugenia Roccella: Pornografia precoce, allarme educativo e sfida per la famiglia

4 Dic 2024 - Italia

Eugenia Roccella denuncia l’impatto devastante sui giovani: solitudine, denatalità e crisi relazionale. Serve un'alleanza educativa per ricostruire valori e speranza.

Eugenia Roccella: Pornografia precoce, allarme educativo e sfida per la famiglia

L’idea di una “generazione perduta” è spesso alimentata dai media attraverso notizie su bullismo, violenza giovanile e disagio psicosociale. Tuttavia, durante la presentazione dei risultati della Commissione bicamerale sui minori, il Ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha offerto una prospettiva più sfumata, riconoscendo le sfide ma anche le opportunità presenti. Ha sottolineato l’importanza di un’alleanza educativa tra scuola e famiglia e la necessità di riscoprire i valori relazionali.

Esposizione precoce alla pornografia

Roccella ha evidenziato che l’esposizione alla pornografia avviene già tra i sei e i sette anni, influenzando negativamente la percezione delle relazioni uomo-donna e promuovendo atteggiamenti aggressivi. Ha sottolineato l’importanza del parental control come strumento essenziale per proteggere i giovani da contenuti inappropriati e per sviluppare una coscienza critica in grado di navigare nel mondo digitale. Studi indicano che l’esposizione precoce a contenuti espliciti può lasciare cicatrici profonde, alterando la percezione delle relazioni interpersonali e aumentando comportamenti aggressivi.

Queste preoccupazioni trovano eco nel libro “L’ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società delle immagini” di Fabrizio Fratus e Paolo Cioni (qui il link al libro). Gli autori sostengono che la diffusione massiccia della pornografia nella società contemporanea manipola le menti e i comportamenti degli individui, portando a una visione distorta delle relazioni e contribuendo a fenomeni come la disarmonia di coppia e il calo delle nascite.

Solitudine e denatalità

Il Ministro ha anche affrontato il tema della solitudine giovanile, accentuata dalla denatalità che riduce la presenza di fratelli e sorelle. Ha osservato che l’aumento dei figli unici porta a una solitudine che si manifesta fin dall’infanzia, privando i giovani di un primo “laboratorio” di socializzazione e lasciandoli spesso soli di fronte alle difficoltà. Questa solitudine è sia materiale che emotiva, risultato di un benessere che ha impoverito le relazioni.

La speranza come antidoto al disagio

Nonostante il quadro complesso, Roccella invita a non cadere nel pessimismo. Ha sottolineato che, sebbene i media spesso enfatizzino notizie negative, esistono numerose iniziative positive tra i giovani. Ha citato, ad esempio, un concorso di video contro la violenza promosso con il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, dove i partecipanti hanno affrontato temi complessi come il perdono e l’amicizia, dimostrando il potenziale creativo e valoriale delle nuove generazioni.

Per invertire la tendenza, il Ministro sottolinea la necessità di ricostruire una rete educativa solida che coinvolga famiglia, scuola e istituzioni. Oltre a strumenti concreti come il parental control, è fondamentale promuovere un dialogo aperto e inclusivo. L’educazione non può essere delegata a singoli attori; è necessario un approccio corale che abbracci la complessità del mondo contemporaneo.

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