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Gaza, fuori uso l’ultimo ospedale: raid israeliano devasta il Kamal Adwan

28 Dic 2024 - 1, Medio Oriente

L’OMS denuncia la distruzione dell’ultima grande struttura sanitaria nel nord di Gaza. Centinaia di pazienti e medici evacuati. Hamas accusa Israele di crimini di guerra e chiede un’inchiesta ONU.

Gaza, fuori uso l’ultimo ospedale: raid israeliano devasta il Kamal Adwan

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che l’ospedale Kamal Adwan, l’ultima grande struttura sanitaria nel nord della Striscia di Gaza, è stato messo fuori uso a seguito di un raid condotto dalle forze israeliane. L’attacco, avvenuto il 27 dicembre, ha lasciato centinaia di persone senza assistenza medica e segnato un ulteriore colpo alle già devastate infrastrutture sanitarie palestinesi.

L’attacco e le sue conseguenze

Secondo le prime ricostruzioni fornite dall’OMS, il raid avrebbe incendiato e distrutto alcune delle aree chiave dell’ospedale, situato a Beit Lahia. Al momento dell’attacco, erano presenti nella struttura 60 membri del personale medico e 25 pazienti in condizioni critiche. I sopravvissuti sono stati costretti a evacuare, mentre centinaia di abitanti delle zone limitrofe hanno cercato rifugio in luoghi di fortuna, come la scuola Al Fajura e l’ospedale indonesiano di Jabaliya.

L’ospedale Kamal Adwan rappresentava l’ultimo punto di riferimento per i civili nella zona nord di Gaza, un territorio ormai privo di strutture sanitarie operative. La distruzione di questo presidio sanitario segna un punto di non ritorno per la popolazione palestinese, che già affrontava una grave crisi umanitaria a causa dell’intensificarsi del conflitto.

Le giustificazioni israeliane e le accuse di Hamas

L’esercito israeliano ha definito l’ospedale una “roccaforte delle organizzazioni terroristiche”, sostenendo che fosse utilizzato come nascondiglio da Hamas e che l’operazione si basava su informazioni di intelligence. Le forze israeliane hanno inoltre dichiarato di aver facilitato l’evacuazione di pazienti e personale medico prima dell’attacco.

Hamas ha invece respinto categoricamente queste accuse, definendole “menzogne per giustificare un crimine abominevole”. In una dichiarazione ufficiale, il movimento palestinese ha chiesto l’intervento delle Nazioni Unite per istituire una commissione d’inchiesta che accerti le responsabilità del raid. Secondo Hamas, l’attacco all’ospedale Kamal Adwan è parte di un piano sistematico volto allo sterminio e al trasferimento forzato della popolazione palestinese.

Un disastro umanitario senza precedenti

La devastazione del Kamal Adwan non è solo un colpo al sistema sanitario di Gaza, ma rappresenta una tragedia umanitaria che evidenzia l’assenza di limiti nella brutalità del conflitto. La popolazione civile, già stremata da mesi di bombardamenti, si trova ora priva di accesso a cure mediche essenziali. Il ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che l’ospedale ospitava circa 350 persone al momento dell’attacco, tra cui 75 feriti e malati e 180 membri dello staff.

Le immagini e le testimonianze che emergono da Gaza ritraggono un panorama desolante, dove la vita quotidiana è ormai ridotta a una lotta per la sopravvivenza. Mentre la comunità internazionale continua a rimanere in silenzio o a giustificare le azioni di Israele, il popolo palestinese paga il prezzo più alto di un conflitto senza fine.

Un appello alla giustizia

Di fronte a un tale scenario, è doveroso chiedere che si faccia luce sui crimini commessi e che venga assicurata protezione alla popolazione civile. La distruzione dell’ospedale Kamal Adwan è l’ennesima dimostrazione di come il conflitto in corso miri non solo ai combattenti, ma anche ai simboli della resistenza palestinese e ai diritti fondamentali di un popolo oppresso.

È tempo che la comunità internazionale, e in particolare l’Italia, si schieri apertamente a favore di una giustizia equa e contro le violazioni dei diritti umani che si consumano quotidianamente a Gaza.

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