Germania ignorò l’allarme saudita: il massacro di Magdeburgo poteva essere evitato
23 Dic 2024 - Europa
L’Arabia Saudita aveva avvertito la Germania sulla pericolosità di Taleb Jawad al-Abdulmohsen, responsabile dell’attentato al mercatino di Natale. Cinque morti e oltre 200 feriti riaccendono il dibattito sulla sicurezza e l’accoglienza.
L’attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo, che ha provocato cinque morti e oltre 200 feriti, rappresenta non solo una tragedia umana ma anche un inquietante fallimento istituzionale. Le autorità tedesche erano state avvertite, con largo anticipo, della pericolosità di Taleb Jawad al-Abdulmohsen, il cittadino saudita responsabile dell’attacco. L’Arabia Saudita, infatti, aveva ripetutamente messo in guardia Berlino, chiedendo l’estradizione dell’uomo e definendolo un potenziale pericolo.
Un avvertimento ignorato
Secondo una fonte vicina al governo saudita, Riad aveva formalmente richiesto l’estradizione di al-Abdulmohsen, segnalando che il 50enne era noto per comportamenti pericolosi. Nonostante le segnalazioni, il governo tedesco non ha preso provvedimenti. Questo lascia emergere interrogativi pesanti sulle priorità delle autorità tedesche, che sembrano aver ignorato un rischio concreto per privilegiare la narrazione politica dell’accoglienza.
Chi era Taleb Jawad al-Abdulmohsen?
L’attentatore era un ex psichiatra saudita rifugiato in Germania dal 2006. Al-Abdulmohsen aveva abbandonato l’Islam e si presentava come un oppositore del regime saudita, aiutando le donne a fuggire dalle restrizioni del proprio paese. Tuttavia, le sue attività non si limitavano all’opposizione politica. Sui social media, esprimeva posizioni critiche contro l’Islam e denunciava quella che riteneva essere una progressiva “islamizzazione della Germania”. Questo aspetto lo aveva avvicinato a frange politiche di destra, tra cui simpatizzanti dell’AfD, rendendo ancora più complessa la sua classificazione.
L’attentato e le sue implicazioni
Il 20 dicembre, al-Abdulmohsen ha noleggiato un’auto e si è lanciato sulla folla al mercatino di Natale, percorrendo 400 metri e causando una strage. Questo attacco, secondo alcuni analisti, non rientra nei classici schemi del terrorismo jihadista, ma potrebbe essere stato un atto deliberato di vendetta o di ribellione contro il sistema tedesco.
Le responsabilità politiche
Questo evento pone sotto accusa non solo le politiche di sicurezza interna della Germania, ma anche un sistema di accoglienza che spesso trascura i segnali di pericolo per mantenere una narrativa ideologica. L’AfD ha già criticato duramente il governo Scholz, accusandolo di incompetenza e di mettere a rischio i cittadini tedeschi.
Una lezione per l’Europa
L’attentato di Magdeburgo dovrebbe essere un campanello d’allarme per l’intero continente. Le autorità europee devono riconsiderare la gestione dei rifugiati, bilanciando i diritti umani con la sicurezza nazionale. Ignorare gli avvertimenti di paesi come l’Arabia Saudita può avere conseguenze devastanti, come purtroppo dimostrato dai fatti di Magdeburgo.
Il sangue versato nel cuore della Germania è un monito: mettere da parte la politica ideologica e affrontare con lucidità i rischi di una società sempre più esposta a tensioni interne e globali.