Giorgetti suona l’allarme: Finanza pubblica a rischio, necessarie scelte difficili
30 Set 2023 - Italia
La dichiarazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sollevato molte sopracciglia e preoccupazioni in merito all’attuale situazione finanziaria dell’Italia. Giorgetti ha sottolineato che la situazione economica e di finanza pubblica del paese è “più delicata di quanto prefigurato in primavera”. Questo riconoscimento onesto, sebbene inquietante, getta luce sulle sfide che il paese deve affrontare in un contesto globale incerto.
Le sfide della finanza pubblica
Uno dei principali problemi evidenziati dal ministro riguarda la crescente onere della finanza pubblica. Con l’onere degli incentivi edilizi, l’inasprimento dei tassi di interesse e il rallentamento del ciclo economico globale, l’Italia si trova in una posizione precaria. In tale contesto, il governo ha identificato vari problemi chiave che richiedono attenzione immediata: l’inflazione, la povertà energetica e alimentare e la decrescita demografica.
Il focus, però, non si ferma alle sfide. Il governo intende affrontare queste sfide promuovendo contemporaneamente gli investimenti, l’innovazione e una crescita economica sostenibile. La resilienza economica, secondo Giorgetti, sarà essenziale per navigare attraverso queste acque turbolente.
Una soluzione attraverso la dismissione di partecipazioni
Giorgetti ha evidenziato che per garantire la sostenibilità del debito, ci sarà un’accentuata vendita di partecipazioni societarie pubbliche, che potrebbe rappresentare l’1% del PIL tra il 2024 e il 2026. Questa mossa è in linea con gli impegni presi dall’Italia nei confronti della Commissione europea e sembra essere un passo verso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse pubbliche.
Il futuro finanziario
Il documento Nadef mostra che ci sono spazi in deficit di 23,5 miliardi di euro in tre anni. Questi fondi saranno utilizzati in vari modi, tra cui l’adeguamento Istat per le pensioni, misure per il personale delle pubbliche amministrazioni, la gestione dei flussi migratori, il taglio del cuneo fiscale sul lavoro e il sostegno alle famiglie.