Il bizzarro mondo di Evgenij Prigozhin: il boss in travestimento
6 Lug 2023 - Russia
Se pensavate che le stranezze di Evgenij Prigozhin fossero finite, vi sbagliate di grosso! Il fondatore della temuta Brigata Wagner si è travestito in ogni modo possibile, facendoci riflettere se fosse una mossa strategica per gettare discredito su di lui o semplicemente per renderlo ridicolo. Ma una cosa è certa: è davvero l’ultima cosa che vorresti essere! Non ci sono sorprese per il resto.
La propaganda russa distrugge l’immagine di Prigozhin
Ieri, Izvestia, il giornale più vicino al Cremlino, ha pubblicato foto e video scattati nella lussuosa casa di San Pietroburgo dell’uomo che è stato relegato nell’oblio a causa della sua insurrezione militare. Per una volta, è stato fatto un’eccezione. Forse perché le foto messe a disposizione dei media non fanno certo una bella figura agli occhi dei russi, il popolo che Prigozhin sosteneva di voler liberare dalle élite e dai privilegi. Gli oggetti trovati nella sua dimora lussuosa rivelano tutte le contraddizioni e le stranezze di questo personaggio.
Armi iconiche dai film di Hollywood
C’è un’intera collezione di armi, compresi mitragliatori fuori dal comune, come quello usato da Al Pacino in Scarface nella scena finale del film, per intenderci. Ci sono scatole piene di denaro contante, un enorme martello con l’iscrizione “Per negoziare”, che riassume un po’ la visione del mondo di Prigozhin e ricorda l’uso che faceva di quel martello sulla testa dei disertori della Wagner. C’è persino un alligatore impagliato lungo un corridoio che porta a una sala privata di preghiera piena di icone preziose, provenienti chissà da dove.
La vita da boss
L’insieme delle foto della dimora lussuosa, con saloni oscuri e tende lunghe, poltrone di pelle, tavoli da biliardo e un’atmosfera antiquata, così come l’atrio con una grande scalinata e un pavimento a scacchi bianco e nero, cancella l’immagine di Prigozhin come l’uomo del popolo che lui cercava tanto di dipingere. Invece, ci mostra un nuovo ricco, una persona che ha accesso a privilegi impensabili per il suo stesso popolo. Una persona che lo conosce bene, ma che preferisce rimanere anonima, definisce questo servizio fotografico come una condanna dell’immagine di Prigozhin. “Sembra la casa di un boss mafioso degli anni ’90, esattamente quello che è sempre stato e continua ad essere”.