Il Governo è deciso a controllare l’effettiva età dei migranti che si dichiarano minori
24 Ago 2023 - Italia
La crescente ondata di migranti che raggiunge le coste italiane ha sollevato numerose preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza dei minori. L’Italia, nel tentativo di garantire diritti e tutele ai più vulnerabili, si trova di fronte a una situazione complessa: distinguere tra chi è veramente minorenne e chi dichiara falsamente di esserlo per accedere a una serie di vantaggi.
I Dati in Questione
Da inizio anno, l’Italia ha accolto oltre 20.000 minori o presunti tali. Il dato che colpisce è che il 70% di questi dichiara di avere tra i 16 e i 17 anni e 9 su 10 sono maschi. Questo fatto solleva legittimi dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni fornite dai migranti, soprattutto quando la verifica dell’età reale diventa problematica.
L’Onere della Prova: Chi Deve Dimostrare Cosa?
Finora, l’onere della prova riguardo l’età dichiarata è stato sullo Stato italiano. Se l’età fornita dal migrante viene contestata, spetta all’Italia dimostrare la veridicità o meno di tale dichiarazione. Un processo che può durare anche oltre un anno e durante il quale il migrante viene trattato come minorenne.
Tuttavia, recenti proposte vogliono ribaltare questo onere: sarebbe il migrante a dover fornire prove concrete della sua minore età.
Il Dilemma della Verifica
L’attuale sistema di verifica dell’età è basato su una serie di esami che comprendono l’analisi delle ossa del polso e della mano, della dentatura e della clavicola. Tuttavia, come sottolineato dalla dottoressa Cristina Cattaneo, questi test danno un’età approssimativa e in caso di dubbi, la minore età viene presunta per legge.
Questo sistema, pur avendo l’intento nobile di proteggere i minori, può incoraggiare dichiarazioni false, poiché i migranti potrebbero tentare di sfruttare questo vantaggio.
Prospettive Future
Il governo sta considerando nuove soluzioni per affrontare questa questione, incluse procedure di rimpatrio più snelle e la possibilità per i migranti di partecipare a udienze giudiziarie da remoto.