Il Silenzio Francese sulla Tragedia di Ustica: il “j’accuse” di Amato
2 Set 2023 - Italia
Il 27 giugno 1980, un Dc9 dell’Itavia precipitò vicino a Ustica, portando con sé la vita di 81 innocenti. Da allora, la tragedia di Ustica è diventata un simbolo di segreti, menzogne e insabbiamenti. E, come ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, la versione più credibile punta il dito contro la Francia, con la complicità degli Stati Uniti e di altri attori coinvolti in quella fatidica sera.
La Francia, una nazione che si vanta dei suoi valori di libertà, uguaglianza e fraternità, ha un debito con l’Italia e con le famiglie delle vittime. Un debito di verità e giustizia. Perché, come ha affermato Amato, la Francia non ha mai fatto luce su questa tragedia. Perché un missile, presumibilmente lanciato da un caccia francese, ha colpito un aereo civile? E perché, dopo decenni, la Francia continua a tacere?
Il silenzio è assordante, e il presidente Macron, sebbene non fosse nemmeno nato quando l’incidente è avvenuto, ha la responsabilità di affrontare questa questione. Non può semplicemente ignorare le richieste di chiarezza e giustizia. La Francia ha il dovere di dimostrare la sua innocenza o, se colpevole, di chiedere scusa all’Italia e alle famiglie delle vittime.
La tragedia di Ustica non è solo una questione italiana. È una questione che riguarda la Nato, la comunità internazionale e la fiducia che le nazioni dovrebbero avere l’una nell’altra. Se la Francia ha avuto un ruolo in questo incidente, allora ha tradito non solo l’Italia, ma anche i suoi stessi valori e principi.
La menzogna, come ha osservato Amato, è stata sostenuta e difesa da molti, compresi alcuni militari italiani. Questo solleva ulteriori domande sulla portata e la profondità dell’insabbiamento. Se tanti militari, con incarichi così importanti, erano disposti a mentire, quale segreto stavano cercando di proteggere? E quanto grande e potente doveva essere questo segreto per giustificare la morte di 81 innocenti?
La tragedia di Ustica è un monito sulla pericolosità del potere non controllato e sulla necessità di trasparenza e responsabilità. La Francia, come membro rispettato della comunità internazionale, deve affrontare questa questione con serietà e integrità. Non può semplicemente sperare che il tempo cancelli le domande e il dolore.
In conclusione, la tragedia di Ustica è una ferita aperta nel cuore dell’Italia. Una ferita che può essere guarita solo con la verità. E la Francia ha la chiave per quella verità. È tempo che la Francia parli e metta fine a decenni di silenzio e insabbiamento.