Il super bonus 110%, una misura costosa e inefficace
3 Set 2023 - Approfondimenti Politici
Il super bonus 110% è una delle misure più discusse e controverse della politica economica italiana. Si tratta di una detrazione fiscale del 110% per alcuni interventi di ristrutturazione edilizia, come l’efficienza energetica e l’antisismica, oltre che l’installazione di impianti fotovoltaici e di ricarica per i veicoli elettrici. Il bonus facciate, invece, è una detrazione fiscale del 90% per le spese sostenute per il restauro o il miglioramento estetico delle facciate degli edifici.
Queste misure sono state introdotte dal precedente governo Conte con l’obiettivo di incentivare il rinnovamento del patrimonio edilizio e la transizione ecologica, ma sono state duramente criticate dal governo Meloni, che le ha definite una “truffa” ai danni dello Stato e dei contribuenti. Secondo il premier, infatti, queste norme sono state scritte male e hanno consentito irregolarità, abusi e frodi per oltre 12 miliardi di euro. Inoltre, il governo Meloni ha denunciato la scarsa efficacia di queste misure nel raggiungere gli obiettivi prefissati, a fronte di un costo elevato per le casse pubbliche.
Per questi motivi, il governo Meloni ha deciso di rimodulare il super bonus 110%, riducendolo al 90% per la maggior parte dei lavori e prorogandolo fino al 31 dicembre 2023. Il bonus facciate, invece, è stato abolito dal 1° gennaio 2023. Queste scelte hanno suscitato le proteste di alcune categorie professionali, come gli architetti, gli ingegneri e i geometri, che hanno chiesto al governo di rivedere le sue decisioni e di mantenere in vita le agevolazioni fiscali per il settore edile.
Ma quanto costa davvero il super bonus 110% allo Stato? E quali sono i benefici economici e ambientali che produce?
Le risposte a queste domande non sono semplici e univoche, ma dipendono da diversi fattori, come il numero e il tipo di interventi realizzati, la modalità di fruizione del bonus (cessione del credito, sconto in fattura o detrazione diretta), il ritorno economico e fiscale generato dagli investimenti e le eventuali frodi o irregolarità.
Non esiste una stima univoca e definitiva del costo del super bonus 110% per lo Stato, ma diverse fonti hanno fornito dei calcoli basati su dati e modelli diversi. Alcune di queste fonti sono:
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), che ha pubblicato uno studio dal titolo “Superbonus 110%: Quanto costa davvero allo Stato?”. Secondo questo studio, basato su un modello empirico che considera solo gli effetti diretti degli interventi, il costo effettivo del super bonus 110% per lo Stato è di 530 milioni di euro per ogni miliardo speso in detrazioni, in quanto l’intervento produce maggiori entrate per 470 milioni di euro derivanti da tasse, IVA e contributi.
La Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che ha pubblicato un report sui costi e gli effetti macroeconomici del super bonus 110%2. Secondo questo report, basato su un modello teorico che considera anche gli effetti indiretti e indotti degli interventi, il costo netto del super bonus 110% per lo Stato è di 1,8 miliardi di euro nel 2022 e di 3,6 miliardi di euro nel 2023, ma il ritorno economico è di 9,4 miliardi di euro nel 2022 e di 18,8 miliardi di euro nel 2023, con un aumento del PIL e dell’occupazione.
Il governo Meloni, che ha dichiarato di voler rimodulare il super bonus 110%, riducendolo al 90% per la maggior parte dei lavori e prorogandolo fino al 31 dicembre 2023.
Secondo il governo, il super bonus 110% ha un costo insostenibile per le finanze pubbliche, stimato in oltre 110 miliardi di euro fino al 2025, e una scarsa efficacia nel raggiungere gli obiettivi di rinnovamento del patrimonio edilizio e di transizione ecologica.
Come si può vedere, le stime del costo del super bonus 110% per lo Stato variano molto a seconda delle fonti e dei metodi utilizzati. Si tratta di un tema complesso e controverso, che richiede una valutazione attenta e approfondita degli aspetti economici, sociali e ambientali coinvolti.
Le irregolarità
Tuttavia, al di là dei numeri, ci sono anche delle questioni di principio che riguardano il super bonus 110%. Questa misura, infatti, presenta diverse irregolarità e problemi, che hanno portato il governo Meloni a ridurla e a modificarla. Alcune delle irregolarità e dei problemi del super bonus 110% sono:
- La presenza di difformità o abusi edilizi negli immobili oggetto degli interventi, che potrebbero compromettere la legittimità dell’incentivo e determinare la revoca del beneficio fiscale .
- La mancata presentazione della comunicazione inizio lavori asseverata (Cilas), che è obbligatoria per accedere al super bonus 110%. La Cilas deve attestare che l’immobile non sia totalmente abusivo e che gli interventi siano conformi alla normativa vigente.
- La realizzazione di interventi in difformità dalla Cilas presentata o con dichiarazioni false, che possono comportare la decadenza del super bonus 110% e l’applicazione di sanzioni sia ai committenti che ai tecnici asseveratori.
- Queste irregolarità e questi problemi mettono in evidenza la fragilità e la vulnerabilità del super bonus 110%, che si presta a essere sfruttato da soggetti disonesti o in malafede. Inoltre, queste irregolarità e questi problemi minano la credibilità e la trasparenza della misura, che rischia di essere percepita come un regalo ingiustificato a pochi fortunati o furbi.
Il super bonus 110% è una misura costosa e inefficace, che presenta diverse irregolarità e problemi. Il governo Meloni ha fatto bene a rimodularla e a ridurla, ma avrebbe potuto fare di più per eliminare le distorsioni e le frodi. Il settore edile ha bisogno di altre misure più semplici e più efficaci per sostenere la ripresa economica e la sostenibilità ambientale.
Ma quali sono le difficoltà che si incontrano nella legge di bilancio a causa del bonus 110%?
La legge di bilancio è il documento che stabilisce le entrate e le spese dello Stato per l’anno successivo. La stesura della legge di bilancio è un processo complesso e delicato, che richiede il confronto tra le diverse forze politiche e gli interessi dei vari settori economici e sociali. Il bonus 110% è una delle misure più rilevanti e controverse della legge di bilancio 2022, in quanto comporta un impatto significativo sulle finanze pubbliche e sul settore edile.
Le difficoltà nella legge di bilancio a causa del bonus 110% sono molteplici e riguardano sia gli aspetti tecnici che politici. Alcune delle difficoltà sono:
- La necessità di trovare le coperture finanziarie per prorogare il bonus 110% per alcune categorie di beneficiari, come i condomìni, le cooperative e le persone fisiche con ISEE basso. Questo comporta la riduzione o la revisione di altre voci di spesa o in extrema ratio l’aumento di alcune entrate.
- La necessità di definire i criteri e le modalità per rimodulare il bonus 110.
- La necessità di affrontare le proteste e le richieste delle categorie professionali e imprenditoriali coinvolte nel settore edile, come gli architetti, gli ingegneri, i geometri, le imprese di costruzione e i fornitori di materiali e servizi . Queste categorie chiedono al governo di mantenere il bonus 110% senza modifiche o di introdurre nuove misure di sostegno e semplificazione per il settore .
- La necessità di conciliare le posizioni e le visioni delle diverse forze politiche che compongono la maggioranza parlamentare e che hanno opinioni diverse sul bonus 110%.
Queste difficoltà rendono la stesura della legge di bilancio un compito arduo e delicato per il governo Meloni, che dovrà trovare una soluzione che sia condivisa dalla maggioranza parlamentare e che sia accettabile dalle categorie coinvolte. Il bonus 110% è una misura che ha suscitato molte aspettative e speranze tra i cittadini e gli operatori del settore edile, ma che ha anche generato molti dubbi e critiche tra gli esperti e gli osservatori. Il governo Meloni dovrà dimostrare di saper gestire questa misura con responsabilità e competenza, tenendo conto degli interessi generali del Paese e degli obiettivi di sviluppo sostenibile.