Intervento del Governo Riduce lo Sciopero dei Trasporti a Quattro Ore: Scontro Aperto con i Sindacati
25 Nov 2023 - Italia
Il vicepremier e ministro dei Trasporti ha firmato una lettera di precettazione per ridurre lo sciopero dei mezzi pubblici previsto per lunedì. Inizialmente annunciato per 24 ore, lo sciopero è stato limitato a soli quattro ore, dalle 9 alle 13. Questa decisione è stata presa nonostante non tutti i sindacati coinvolti avessero proposto uno sciopero per l’intera giornata.
Il ministero ha sottolineato che, sebbene il diritto allo sciopero sia “sacrosanto” per il ministro Salvini, è altrettanto importante “ridurre al massimo i disagi per i cittadini”. Questa necessità si fa sentire soprattutto in considerazione delle frequenti agitazioni, specialmente nei giorni critici come l’ultimo del weekend o l’inizio della settimana lavorativa.
La Reazione dei Sindacati
La reazione dei sindacati di base non si è fatta attendere. Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub Trasporti, ha definito la precettazione “un atto gravissimo per uno sciopero indetto nel rispetto delle regole”, accusando Salvini di voler “scippare ai lavoratori la libertà dell’esercizio di sciopero”.
I sindacati di base, tra cui Cub, Cobas, Usb, Sgb e Orsa, stanno valutando la possibilità di riprogrammare l’astensione per un’altra data e avviare una campagna per sensibilizzare il Paese rispetto a quello che considerano un grave attacco ai diritti democratici.
Nessun accordo con il Governo
Il tavolo al Mit, convocato da Salvini, con sindacati e parti datoriali sullo sciopero, si è concluso senza alcun accordo. La Cub ha espresso frustrazione per la chiusura delle controparti datoriali a qualunque possibilità di confronto.
I sindacati di base insistono sulle loro richieste: aumenti salariali dignitosi, migliori condizioni di lavoro, tutela della salute e sicurezza, e opposizione alle privatizzazioni. In particolare, chiedono l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti e un salario minimo per legge a 10 euro, per contrastare la pratica dei contratti atipici e del precariato.
Landini contro la Presentazione
Maurizio Landini, leader della Cgil, ha espresso una forte opposizione alla precettazione, definendola “un atto autoritario e antidemocratico che non è mai avvenuto nella storia”. Partecipando a una manifestazione a Torino, Landini ha sottolineato che la Cgil ha impugnato il provvedimento e continuerà la sua lotta, enfatizzando l’importanza di difendere la democrazia e i diritti attraverso la pratica.