Intervento Polizia ad Atene: Delegazione CasaPound Bloccata all’Aeroporto, Arrestato il Presidente Iannone
1 Nov 2023 - Europa
Ventuno militanti del movimento italiano di estrema destra CasaPound, incluso il presidente Gianluca Iannone, sono stati arrestati all’aeroporto internazionale di Atene ‘Eleftherios Venizelos’. Il gruppo era in Grecia per partecipare a un evento paneuropeo dedicato alla memoria di Manolis Kapellonis e Yorgos Fundulis, due membri del disciolto movimento ultranazionalista “Alba Dorata”, assassinati nel 2013.
La notizia degli arresti è stata comunicata direttamente da CasaPound tramite Telegram, con un messaggio che esprimeva indignazione e definiva l’azione della polizia come “arbitraria e priva di senso”. Il presidente Iannone, che faceva parte della delegazione fermata, ha dichiarato che l’ingiustificata repressione non fermerà il loro intento di commemorare i due giovani.
Le forze di polizia elleniche, sulla base di informazioni raccolte in precedenza, hanno agito prontamente trattenendo i 21 italiani accusati di estremismo di destra. La Direzione degli stranieri ha iniziato la procedura di espulsione amministrativa di questi individui, citando motivi legati alla sicurezza nazionale.
Il quotidiano greco Kathimerini segnala che la Direzione generale di polizia dell’Attica ha imposto un divieto sia sul raduno di commemorazione previsto per oggi che su altre manifestazioni annunciate da gruppi antifascisti, in un chiaro tentativo di evitare scontri e tensioni.
Questa situazione mette in luce il delicato equilibrio tra libertà di espressione e prevenzione della violenza. La commemorazione di figure associate a ideologie estremiste è un argomento controverso e potenzialmente incendiario, specialmente in una nazione che ha vissuto dirette conseguenze di tale estremismo.
Le reazioni all’arresto dei militanti di CasaPound sono miste: alcuni vedono l’azione come un passo necessario per mantenere l’ordine pubblico e prevenire la violenza, mentre altri criticano le autorità greche per quello che considerano un attacco ai diritti civili.
La situazione rimane tesa ad Atene, con le autorità in allerta massima. Mentre si attendono sviluppi, il caso solleva questioni più ampie sulla natura delle libertà democratiche e sui confini tra commemorazione e incitamento, in un Europa sempre più alle prese con la sfida dell’estremismo.