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Investimenti UE sull’IA, mentre Musk tenta il colpo su OpenAI

17 Feb 2025 - Finanza

L’Unione Europea punta 200 miliardi sull’intelligenza artificiale con InvestAI, mentre Elon Musk prova (e fallisce) l’acquisizione di OpenAI per fermarne la transizione a società a scopo di lucro.

Investimenti UE sull’IA, mentre Musk tenta il colpo su OpenAI

Negli ultimi dieci giorni, il mondo della tecnologia e della politica economica è stato scosso da due eventi di grande rilievo legati all’intelligenza artificiale. Da un lato, Elon Musk ha tentato un’acquisizione senza precedenti di OpenAI, sollevando interrogativi sulle sue reali intenzioni e sulle conseguenze che tale operazione potrebbe avere per il futuro della ricerca sull’IA. Dall’altro, l’Unione Europea ha annunciato un massiccio investimento nel settore, con l’obiettivo di ridurre il divario con Stati Uniti e Cina e promuovere un modello di sviluppo più controllato e collaborativo. Questi due avvenimenti mostrano le differenti strategie adottate su scala globale per affrontare le sfide e le opportunità dell’intelligenza artificiale.

Musk tenta l’acquisizione di OpenAI: una manovra per ostacolare la transizione a società a scopo di lucro?

Negli ultimi anni, il settore dell’intelligenza artificiale ha visto una crescita esponenziale, con attori chiave che cercano di consolidare il proprio potere in un mercato altamente competitivo. OpenAI, una delle aziende più influenti del settore, ha recentemente attirato l’attenzione per la sua evoluzione da organizzazione non-profit a società a scopo di lucro. In questo contesto, Elon Musk ha tentato un’acquisizione clamorosa, sollevando dubbi sulle sue reali motivazioni e sugli effetti che un’eventuale operazione di questo tipo potrebbe avere sul futuro della ricerca e dello sviluppo dell’IA.

Dettagli dell’offerta

L’offerta di Musk è stata presentata al consiglio di amministrazione di OpenAI da Marc Toberoff, avvocato di Musk. Musk ha dichiarato che l’offerta mirava a riportare OpenAI verso la sua visione originale: un’iniziativa di sviluppo di intelligenza artificiale open source e incentrata sulla sicurezza. L’offerta aveva una data di scadenza precisa: 10 maggio 2025.

La risposta di OpenAI

Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha respinto all’unanimità l’offerta di Musk. Bret Taylor, presidente del board di OpenAI, ha affermato che l’offerta “non è nel migliore interesse della missione di OpenAI e viene respinta”. Sam Altman ha risposto all’offerta con ironia, suggerendo di comprare Twitter per 9,74 miliardi di dollari.

Motivazioni di Musk e implicazioni

Musk si è detto pronto a ritirare l’offerta qualora la società rinunciasse alla sua transizione a una società a scopo di lucro. Musk ha combattuto una battaglia legale contro OpenAI nel tentativo di impedire all’azienda di passare a una struttura a scopo di lucro. Alcuni analisti hanno suggerito che l’offerta potrebbe complicare gli sforzi di OpenAI di trasformarsi in una società a scopo di lucro, poiché potrebbe stabilire un valore minimo elevato per la non-profit che controlla la startup.

L’acquisizione di OpenAI da parte di Musk attirerebbe senza dubbio l’attenzione degli enti regolatori, in particolare per quanto riguarda le leggi antitrust. OpenAI è una delle aziende private più preziose al mondo, con una valutazione recente di 157 miliardi di dollari. Un accordo di questa portata potrebbe sollevare preoccupazioni sulla concentrazione del mercato e l’equità competitiva nel settore dell’intelligenza artificiale.

L’Unione Europea investe massicciamente nell’IA: una svolta per il futuro

Mentre negli Stati Uniti e in Cina le aziende tecnologiche private dominano il settore dell’intelligenza artificiale, l’Unione Europea ha scelto un approccio differente, puntando su investimenti pubblici per rafforzare la propria competitività. Con il lancio dell’iniziativa InvestAI, Bruxelles cerca di colmare il divario con le superpotenze tecnologiche, garantendo allo stesso tempo un controllo più rigoroso sullo sviluppo dell’IA e sulla sua applicazione nei diversi settori industriali.

Obiettivi e struttura di InvestAI

L’iniziativa InvestAI mira a mobilitare 200 miliardi di euro, con 50 miliardi provenienti da fondi pubblici dell’UE e i restanti 150 miliardi dal settore privato. Un elemento chiave è la creazione di un fondo europeo di 20 miliardi di euro destinato alla costruzione di quattro “gigafabbriche” di IA. Ciascuna gigafabbrica sarà dotata di circa 100.000 chip di ultima generazione per l’addestramento di modelli complessi.

L’obiettivo del fondo è anche quello di consentire alle aziende di tutte le dimensioni di accedere a una potenza di calcolo su larga scala. La Commissione aveva già annunciato sette AI factories a dicembre e ne annuncerà presto altre cinque.

Ursula von der Leyen ha sottolineato l’importanza di un approccio europeo basato su apertura, cooperazione ed eccellenza dei talenti. L’obiettivo è replicare il successo del CERN, offrendo un’infrastruttura collaborativa per sviluppare un’IA affidabile e avanzata. Le gigafactory saranno specializzate nella creazione di modelli di intelligenza artificiale complessi e di grandi dimensioni.

Impatto e contesto

Questo investimento si aggiunge all’attuale fondo da 10 miliardi di euro cofinanziato dagli Stati membri e dall’Unione Europea, che rappresenta già il più grande investimento in IA nel mondo e fornisce l’accesso a supercomputer per startup e industria.

L’iniziativa InvestAI finanzierà quattro gigafactory dell’intelligenza artificiale nell’UE. Queste fabbriche saranno specializzate nell’addestramento dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) più complessi. I modelli di prossima generazione richiedono un’ampia infrastruttura informatica per compiere progressi in settori specifici come la medicina o la scienza.

Questo annuncio segue quello del presidente francese Emmanuel Macron, che ha annunciato un piano di investimenti da 109 miliardi di euro per progetti di IA in Francia nei prossimi anni.

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