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Israele e Libano sull’orlo della guerra: il raid su Majdal Shams e le accuse a Hezbollah

27 Lug 2024 - Geopolitica

L'attacco che ha causato 11 morti e 34 feriti potrebbe essere il pretesto per un'azione militare di Israele contro Hezbollah. Le conseguenze di questo tragico evento si fanno sempre più minacciose

Israele e Libano sull’orlo della guerra: il raid su Majdal Shams e le accuse a Hezbollah

Attacco a Majdal Shams: un potenziale casus belli per Israele

Il recente attacco che ha colpito un campo da calcio nel villaggio di Majdal Shams, sulle alture del Golan, ha provocato una grave crisi tra Israele e Hezbollah, portando il numero delle vittime a 11 e quello dei feriti a 34, di cui 17 in condizioni critiche. Le vittime, tutte tra i 10 e i 20 anni, sono state colpite durante un raid che Israele attribuisce al gruppo militante Hezbollah, il quale nega ogni responsabilità.

Le dichiarazioni dell’IDF e la risposta di Hezbollah

Secondo il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, “l’incidente di oggi rappresenta il più grave attacco a cittadini innocenti, con 11 bambini uccisi. È un disastro nazionale che si è abbattuto su Israele. Hezbollah è dietro questo attacco ed è responsabile delle conseguenze”. Le forze armate israeliane affermano, infatti, che il lancio di razzi a Majdal Shams è stato effettuato da Hezbollah, basandosi su valutazioni e informazioni di intelligence.

Tuttavia, Hezbollah ha respinto con fermezza queste accuse, dichiarando in una nota di “non essere in alcun modo coinvolto nell’incidente” e definendo le accuse “completamente false”. Questa smentita arriva dopo che, in passato, Hezbollah aveva rivendicato il lancio di razzi contro una base dell’esercito israeliano nei pressi di Majdal Shams.

Reazioni e preparativi per una risposta

In seguito all’attacco, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha convocato una riunione urgente con i vertici della difesa, compreso il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Herzl Halevi. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che Hezbollah ha superato tutte le linee rosse, affermando che “siamo di fronte a una guerra totale”. Katz ha inoltre sottolineato il sostegno che Israele riceverà dagli Stati Uniti e dall’Europa.

Nonostante queste affermazioni, una fonte della sicurezza israeliana ha riferito a Sky News Arabic che Israele risponderà con forza all’attacco, ma non intende scatenare una guerra. Questo doppio messaggio evidenzia la complessità della situazione e la necessità di un approccio equilibrato.

Il ritorno anticipato di Netanyahu dagli Stati Uniti

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di anticipare il suo rientro dagli Stati Uniti a seguito dell’attacco a Majdal Shams. Subito dopo l’attacco, Netanyahu è stato impegnato in consultazioni sulla sicurezza e, al suo ritorno, convocherà una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere della situazione. L’ufficio del premier ha smentito le notizie secondo cui il rientro anticipato sarebbe stato deciso a causa delle critiche ricevute, ribadendo che la decisione è stata presa immediatamente dopo essere stato informato del disastro.

La condanna internazionale

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha esortato la comunità internazionale a non restare in silenzio di fronte agli attacchi terroristici di Hezbollah, che ha descritto come “straziante” e “scioccante”. Herzog ha denunciato Hezbollah per aver attaccato brutalmente e ucciso bambini innocenti, sottolineando che il gruppo militante, armato e finanziato dall’Iran, non fa distinzioni tra civili e militari.

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