72 Visualizzazioni

Israele-Hamas: tregua storica, Trump decisivo?

16 Gen 2025 - 1, Medio Oriente

Siglata una tregua di 42 giorni tra Israele e Hamas. Decisiva la mediazione del Qatar e il ritorno della leadership americana forte con il presidente eletto Donald Trump.

Israele-Hamas: tregua storica, Trump decisivo?

Un nuovo capitolo nel conflitto

Israele e Hamas hanno siglato un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza, mettendo fine a 15 mesi di intensi scontri. La notizia è stata annunciata dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che su Truth Social ha scritto: “Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve”. Poco dopo, la Casa Bianca ha confermato ufficialmente l’intesa.

I punti salienti dell’accordo

L’intesa prevede un cessate il fuoco di 42 giorni, articolato in tre fasi:

  1. Prima fase: Hamas libererà 33 ostaggi, principalmente donne, anziani e bambini, in cambio della scarcerazione di 1.000 prigionieri palestinesi da parte di Israele. In parallelo, Israele avvierà il ritiro delle sue truppe dalle aree urbane di Gaza.
  2. Seconda fase: Nei successivi 42 giorni, le parti negozieranno il rilascio di altri prigionieri e ostaggi, con l’obiettivo di completare il ritiro israeliano e raggiungere accordi più ampi.
  3. Terza fase: Incentrata sulla ricostruzione di Gaza e sul rimpatrio dei resti degli ostaggi deceduti.
    La tregua sarà monitorata da un team congiunto di Stati Uniti, Qatar ed Egitto, con un organismo di supervisione con sede al Cairo.

Il ruolo del Qatar nella mediazione

La mediazione qatarina è stata cruciale per il raggiungimento dell’accordo. Il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani ha annunciato l’intesa, ribadendo che l’intervento del Qatar è stato fondamentale per mettere d’accordo le parti e definire i termini del cessate il fuoco.

Reazioni globali

Il presidente uscente Joe Biden ha sottolineato il contributo della sua amministrazione, dichiarando: “Abbiamo lavorato in team con Trump per garantire la continuità della diplomazia americana”. Tuttavia, è stata la leadership del presidente eletto Trump a imprimere una svolta decisiva, imponendo un cambio di tono e restituendo agli Stati Uniti un ruolo di forza nella gestione del conflitto.

Trump, dal canto suo, ha rimarcato il successo della sua strategia, evidenziando come la sua visione di politica estera abbia costretto Israele e Hamas a convergere verso una soluzione che fino a poco tempo fa sembrava impossibile.

Divisioni interne in Israele

La tregua ha generato reazioni miste in Israele. Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha definito l’accordo “doloroso ma necessario” per garantire il ritorno degli ostaggi. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha invitato il governo ad approvare l’intesa, definendola un gesto conforme ai più alti valori ebraici.

Di contro, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha criticato duramente l’accordo, definendolo “cattivo e pericoloso per la sicurezza nazionale”. Smotrich ha dichiarato che la liberazione di prigionieri palestinesi rappresenta un passo indietro rispetto ai sacrifici compiuti dai soldati israeliani durante il conflitto.

Israele costretto a cedere: il peso della nuova leadership americana

L’accordo, seppur presentato come un gesto di apertura, è stato dettato dalla pressione crescente esercitata dalla nuova leadership americana. Con l’avvicinarsi dell’insediamento di Trump, Israele ha dovuto fare i conti con una politica estera statunitense che non concede spazi di ambiguità e richiede risultati concreti.

Se sotto l’amministrazione Biden Israele si è sentito meno supportato e ha avuto maggiore libertà di azione, l’arrivo di Trump segna un ritorno alla fermezza e alla chiarezza strategica. Israele, consapevole che i nuovi equilibri globali non tollereranno ulteriori escalation, è stato quasi costretto a siglare un accordo che garantisse una tregua immediata, evitando di trovarsi isolato davanti a un alleato americano determinato a ristabilire la pace con metodi risoluti.

Questo episodio non rappresenta solo un momento di tregua, ma anche un chiaro segnale di come gli Stati Uniti, con Trump al timone, abbiano già iniziato a ridisegnare le dinamiche del Medio Oriente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per rimanere aggiornato/a iscriviti al nostro canale whatsapp, clicca qui: