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Italia, il divieto di produzione e importazione di cibo sintetico: una misura precauzionale per la tutela della salute e del patrimonio agroalimentare

20 Lug 2023 - Italia

Italia, il divieto di produzione e importazione di cibo sintetico: una misura precauzionale per la tutela della salute e del patrimonio agroalimentare

In Italia, un nuovo disegno di legge (ddl) sta facendo discutere: si tratta della proposta normativa sul cibo sintetico, promossa dalla Masaf e dal ministero della Salute. Il ddl sancisce, in via precauzionale, un divieto totale sulla produzione, utilizzo, immissione sul mercato ed importazione di alimenti e mangimi sintetici. La decisione ha sollevato un’ondata di appoggio da parte di oltre 3000 comuni italiani e di importanti organizzazioni di categoria come Coldiretti.

Per cibo sintetico si intendono prodotti alimentari, bevande e mangimi che provengono da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati. Il provvedimento normativo, composto da 6 articoli, prevede un divieto generale di produzione, utilizzo e immissione sul mercato di tali prodotti per gli operatori del settore alimentare (OSA) e del settore mangimistico. Il legislatore ha motivato la proposta con l’intento di assicurare un alto livello di protezione della salute umana e degli interessi dei cittadini, oltre a preservare l’eredità agroalimentare italiana, un patrimonio di inestimabile valore per l’interesse nazionale.

Una questione di sanzioni

Chi dovesse contravvenire a questo divieto sarà soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie che partono da un minimo di 10.000 euro, fino a raggiungere un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso prima dell’accertamento della violazione. A questa si aggiunge la confisca del prodotto considerato illecito. Le sanzioni si applicano non solo ai diretti responsabili, ma anche a chi abbia in qualche modo facilitato, promosso o finanziato l’attività illecita.

Oltre alle sanzioni economiche, sono previste ulteriori sanzioni amministrative interdittive. Queste possono includere l’inibizione dell’accesso a contributi, finanziamenti o mutui agevolati e altre forme di aiuto economico pubblico, sia nazionale che dell’Unione Europea, così come la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni.

Sul fronte del monitoraggio

Il monitoraggio delle attività legate all’attuazione delle misure del ddl sarà effettuato principalmente dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dal Ministero della Salute. Le autorità responsabili dell’attuazione dell’intervento sono i nuclei di Antisofisticazione (NAS), il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela, della qualità e repressioni di frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nonché, per i prodotti della filiera ittica, il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera.

Con questa misura, l’Italia si pone all’avanguardia nella tutela della salute dei suoi cittadini e nella difesa del proprio patrimonio agroalimentare, prendendo una posizione forte e decisiva contro la produzione e l’importazione di cibo sintetico.

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