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Jihadisti ad Aleppo: sfida al governo siriano, la Russia risponde

30 Nov 2024 - 1, Medio Oriente

Dopo anni di relativa calma, un’offensiva lampo jihadista sconvolge Aleppo e Saraqib. Violenti scontri, oltre 255 morti e migliaia di sfollati. Intensi raid russi e siriani per contenere l’avanzata.

Jihadisti ad Aleppo: sfida al governo siriano, la Russia risponde

Escalation in Siria: l’offensiva jihadista ad Aleppo e Saraqib

Nel nord-ovest della Siria, un nuovo capitolo di intensi combattimenti ha infranto anni di relativa calma. I jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), sostenuti da gruppi alleati, hanno lanciato una sorprendente offensiva ad Aleppo e nella città strategica di Saraqib, segnando un’importante escalation nel conflitto che ha coinvolto il governo regolare di Bashar al-Assad. Gli scontri, descritti come i più violenti dal 2020, hanno causato oltre 255 morti, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH), e costretto migliaia di civili a fuggire.

Jihadisti ad Aleppo: la sorpresa di un’offensiva coordinata

L’operazione jihadista si è svolta con sorprendente rapidità e precisione. Dopo due attacchi suicidi con autobombe, gli uomini di HTS e i loro alleati sono penetrati nei quartieri occidentali e sud-occidentali di Aleppo, per la prima volta dal 2016. Testimoni locali hanno riferito scene di panico nella città, con scontri tra i miliziani e le forze governative che, inizialmente, non hanno opposto una forte resistenza.

Secondo l’OSDH, i ribelli hanno preso il controllo di almeno cinque quartieri prima che l’esercito regolare siriano riuscisse a mobilitare rinforzi e stabilizzare alcune posizioni. Raid aerei russi e siriani hanno colpito obiettivi jihadisti nei sobborghi di Aleppo, nel tentativo di contenere l’avanzata. Il Cremlino ha definito l’offensiva ribelle come una seria minaccia alla stabilità regionale, sollecitando una rapida risposta per ripristinare l’ordine.

La conquista di Saraqib e la sua importanza strategica

In parallelo, HTS ha puntato su Saraqib, crocevia cruciale tra due importanti arterie autostradali che collegano Aleppo con Damasco e Latakia. Questa mossa ha interrotto fondamentali linee di rifornimento per le forze governative, ponendo una seria sfida tattica e logistica. La città, da tempo sotto il controllo del governo, è ora teatro di scontri intensi, mentre l’esercito siriano tenta di riconquistarla.

Risposta militare e ruolo degli alleati internazionali

L’esercito regolare siriano, supportato dalle forze russe e iraniane, ha intensificato le operazioni per contenere la minaccia. Raid aerei russi hanno colpito obiettivi ribelli ad Aleppo, segnando il primo intervento diretto di Mosca nella zona dal 2016. Allo stesso tempo, l’Iran ha riaffermato il suo sostegno militare a Damasco, sottolineando l’importanza della lotta contro i gruppi jihadisti per la stabilità della regione.

Implicazioni umanitarie e geopolitiche

L’offensiva jihadista ha aggravato la già difficile situazione umanitaria. L’ONU ha riferito che oltre 14.000 persone, di cui quasi la metà bambini, sono state sfollate a causa dei combattimenti. Le tensioni nei quartieri di Aleppo e i bombardamenti su Saraqib hanno ulteriormente compromesso le condizioni di vita dei civili, molti dei quali privati di accesso a servizi essenziali.

A livello geopolitico, l’attacco jihadista rappresenta una sfida per la stabilità regionale e per gli equilibri strategici. L’azione coordinata di HTS evidenzia la resilienza dei gruppi jihadisti nel nord-ovest della Siria, nonostante anni di operazioni militari contro di loro. La risposta di Mosca e Teheran dimostra l’importanza della Siria come terreno di competizione globale e regionale, con implicazioni dirette sulla sicurezza del Medio Oriente e oltre.

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