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La Cina pronta a inviare truppe in Ucraina

22 Mar 2025 - Oriente

Pechino valuta l’ingresso nella “coalizione dei volenterosi” in caso di accordo di pace tra Kiev e Mosca. Trump media il cessate il fuoco, Meloni vola a Parigi: l’Italia dice sì alla diplomazia, no ai boots on the ground.

La Cina pronta a inviare truppe in Ucraina

La Cina pronta a entrare in Ucraina come peacekeeper: si rafforza la coalizione dei volenterosi

In quello che potrebbe segnare un importante punto di svolta per l’assetto post-bellico dell’Ucraina, la Cina starebbe valutando la possibilità di inviare proprie truppe di peacekeeping sul territorio ucraino, una volta raggiunto un accordo di pace tra Kiev e Mosca. A riportare la notizia è il quotidiano tedesco Welt am Sonntag, citando fonti diplomatiche europee di alto livello.

Una mossa geopoliticamente significativa, che potrebbe consolidare una nuova architettura di sicurezza in Europa non più esclusivamente dipendente dall’asse atlantico, ma aperta a un’inedita collaborazione multilaterale, che includa anche potenze eurasiatiche come la Cina.

L’interesse strategico di Pechino: frenare la NATO, non favorire l’Occidente

Fonti diplomatiche citate da Welt am Sonntag hanno evidenziato come “l’inclusione della Cina in una ‘coalizione dei volenterosi’ potrebbe aumentare l’accettazione da parte della Russia di truppe di mantenimento della pace in Ucraina”. Il coinvolgimento di Pechino, infatti, non verrebbe percepito da Mosca come un’estensione dell’influenza NATO, ma piuttosto come una garanzia di equilibrio nel dopoguerra.

Non si tratterebbe dunque di un’adesione filoccidentale, bensì di un’operazione diplomatica pensata per consolidare l’influenza cinese in Europa orientale e ridurre il margine d’intervento di Washington.

Trump media il cessate il fuoco, Putin apre ai peacekeeper

In questo scenario emerge con forza il ruolo di Donald Trump, vero protagonista della nuova fase negoziale. Dopo settimane di contatti riservati, il presidente americano ha parlato direttamente con Vladimir Putin all’inizio di questa settimana, raggiungendo un’intesa preliminare per un cessate il fuoco parziale, che prevede lo stop agli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche ucraine.

Secondo quanto riferito da consiglieri dell’amministrazione Trump, il presidente russo non avrebbe espresso un’opposizione pregiudiziale alla presenza di truppe europee, a patto che siano escluse le forze NATO. La partecipazione cinese, in questo contesto, rappresenterebbe una garanzia diplomatica per Mosca.

Meloni vola a Parigi per difendere la linea italiana: sì alla pace, no alle avventure militari

Giovedì 27 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parteciperà a Parigi alla riunione della “Coalizione dei Volenterosi”, convocata da Emmanuel Macron e Keir Starmer per discutere la fase post-bellica in Ucraina.

L’Italia, come ribadito da Meloni nella videoconferenza dei leader europei della scorsa settimana, non parteciperà con truppe sul terreno, ma resta impegnata politicamente e diplomaticamente per garantire un cessate il fuoco stabile e un futuro europeo per l’Ucraina.

Una posizione di buon senso, che tiene insieme fermezza nei principi e prudenza strategica, evitando il coinvolgimento diretto delle nostre forze armate in una terra ancora incerta.

Francia e Regno Unito pronti a inviare truppe. Ma senza un mandato ONU?

Parigi e Londra, con il consueto entusiasmo interventista, si dicono pronte a schierare proprie forze di peacekeeping sul terreno, anche senza un mandato ufficiale delle Nazioni Unite. Una prospettiva che solleva più di una perplessità, soprattutto tra i Paesi europei dell’Est, che temono un’escalation e vedono nell’ingresso della Cina una chance per bilanciare il peso dell’Occidente.

Una nuova architettura di sicurezza europea?

Il possibile coinvolgimento della Cina nella stabilizzazione dell’Ucraina apre scenari profondamente nuovi. Pechino non agisce certo per spirito umanitario, ma per interesse geopolitico: consolidare la propria presenza nel cuore dell’Eurasia e ridurre il margine di manovra della NATO.

Resta da capire se l’Unione Europea sarà capace di affrontare con lucidità e coerenza questa nuova fase, evitando derive ideologiche e comprendendo che la vera posta in gioco non è solo la pace in Ucraina, ma il ruolo futuro dell’Europa nel mondo multipolare che sta emergendo.

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One response

  1. ��__ __ �� ha detto:

    E’ una bella mossa strategica.

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