La Corte Suprema degli Stati Uniti e il Caso dell’Ex Presidente Trump
12 Dic 2023 - Europa
La Corte Suprema degli Stati Uniti si trova al centro di una battaglia legale di rilevanza storica che coinvolge l’ex presidente Donald Trump. In una mossa senza precedenti, la Corte ha richiesto una risposta accelerata dagli avvocati di Trump a una petizione presentata dal consigliere speciale Jack Smith. Questa petizione solleva questioni cruciali riguardanti l’immunità dell’ex presidente da procedimenti penali per azioni intraprese durante il suo mandato.
Il consigliere speciale Smith ha esortato la Corte a procedere con una velocità insolita per evitare ritardi che potrebbero protrarre il processo oltre le elezioni presidenziali del prossimo anno. Il processo di Trump, incentrato sull’accusa di interferenza nelle elezioni del 2020, è previsto per iniziare a marzo.
La Corte ha stabilito il 20 dicembre come termine ultimo per la risposta degli avvocati di Trump, concedendo un breve periodo di tempo per preparare la loro difesa. La prossima conferenza della Corte, prevista per il 5 gennaio 2024, sarà cruciale per determinare il corso futuro di questo caso.
Un giudice federale ha già stabilito che il caso può procedere, ma Trump ha annunciato l’intenzione di appellarsi alla corte d’appello federale di Washington per ribaltare questa decisione. Smith, tuttavia, sta cercando di bypassare la corte d’appello per portare direttamente il caso davanti alla Corte Suprema, una mossa che sottolinea l’urgenza e l’importanza del caso.
Al centro di questa disputa legale c’è una sentenza del 1° dicembre della giudice distrettuale Tanya Chutkan, che ha respinto le argomentazioni degli avvocati di Trump sulla sua immunità da procedimenti penali federali. Chutkan ha enfatizzato che la carica di presidente non offre “un pass gratuito a vita per evitare il carcere”.
Se la Corte Suprema decidesse di intervenire, avrebbe l’opportunità di pronunciarsi per la prima volta sull’immunità degli ex presidenti da procedimenti penali. Attualmente, la politica del Dipartimento di Giustizia impedisce l’incriminazione di un presidente in carica, ma non è chiaro come questa politica si applichi agli ex presidenti.
Gli avvocati di Trump sostengono che non possa essere accusato per azioni compiute nell’ambito dei suoi doveri ufficiali come presidente, una posizione che i procuratori hanno fermamente contestato. Il team di Smith ribadisce che la questione deve essere risolta rapidamente, altrimenti non ci sarebbe tempo sufficiente per considerare e risolvere la questione prima della pausa estiva della Corte.
I procuratori chiedono inoltre alla Corte di esaminare l’affermazione di Trump, già respinta da Chutkan, secondo cui non può essere perseguito per comportamenti per i quali è già stato messo sotto accusa – e assolto – dal Congresso.
Trump è accusato di aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020, sconfitto dal democratico Joe Biden, prima della violenta rivolta dei suoi sostenitori al Campidoglio degli Stati Uniti. Egli ha negato ogni illecito.
Se i giudici decidessero di non intervenire in questa fase, l’appello di Trump proseguirebbe presso la Corte d’Appello per il Circuito del Distretto di Columbia. Smith ha richiesto una rapida revisione anche in questa sede, ma ha espresso preoccupazione che una decisione rapida della corte d’appello potrebbe non arrivare in tempo per una revisione e una decisione finale della Corte Suprema prima della sua pausa estiva tradizionale.