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La Corte Suprema Israeliana mette in scacco la Riforma Giudiziaria di Netanyahu

2 Gen 2024 - Mondo

La Corte Suprema Israeliana mette in scacco la Riforma Giudiziaria di Netanyahu

La Corte Suprema israeliana ha preso una decisione storica annullando una parte centrale della controversa riforma giudiziaria del governo guidato da Benjamin Netanyahu. Questo intervento segue mesi di intensa protesta popolare, con decine di migliaia di cittadini israeliani che si sono espressi contro le politiche dell’esecutivo di estrema destra e i cambiamenti proposti al sistema giudiziario.

Il Punto Critico della Riforma

La norma abrogata dalla Corte avrebbe limitato il potere giudiziario di valutare la “ragionevolezza” delle decisioni prese dal governo o dalla Knesset. La decisione della Corte Suprema, presa da otto dei quindici giudici, ha rigettato un emendamento del Parlamento che eliminava la clausola di “ragionevolezza”, essenziale per il controllo delle decisioni governative ritenute incostituzionali.

Impatto sulla Democrazia Israeliana

Nella motivazione della sua decisione, la Corte ha sottolineato il rischio di “danno grave e senza precedenti” alle fondamenta democratiche dello Stato di Israele. Il Primo Ministro Netanyahu aveva difeso la riforma come necessaria per riequilibrare i rapporti tra poteri giudiziari e politici, ma i critici hanno messo in guardia contro i rischi di autoritarismo e abuso di potere.

Reazioni Politiche e Proteste Popolari

La reazione del Ministro della Giustizia Yariv Levin è stata di forte critica verso i giudici, accusandoli di usurpare i poteri che dovrebbero essere equilibrati tra i diversi rami del governo in una democrazia. Questo annuncio arriva dopo mesi di proteste di massa contro le riforme del governo, che si sono placate solo a causa dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas.

La Clausola di Ragionevolezza al Centro delle Controversie

La “clausola di ragionevolezza”, raramente applicata in passato, è diventata un punto focale di controversia, specialmente dopo essere stata utilizzata per impedire a un alleato di Netanyahu di assumere cariche governative a seguito di una condanna per evasione fiscale. La decisione del Parlamento di luglio di eliminare questa clausola ha scatenato un’ondata di indignazione tra i membri dell’opposizione.

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